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SPACCIO DI DROGA E RICICLAGGIO DI AUTO
Operazione dei Carabinieri: 8 arresti e 32 denunce


operazione ccLATINA – Otto persone arrestate e trentadue denunciate in stato di libertà. E’ questo il bilancio dell’operazione condotta all’alba dal Comando Provinciale dei carabinieri di Latina diretti dal colonnello Giovanni De Chiara. Gli investigatori hanno stroncato un vasto giro di spaccio di droga tra la provincia di Latina e l’estero. Su richiesta del sostituto procuratore di Latina Raffaella Falcione, il gip del Tribunale  Mara Mattioli ha emesso le ordinanze di custodia cautelare a carico di A. L. nato in Marocco nel 1985 residente a Sabaudia, A.B. di Terracina, R. M. romano di 47 anni residente a Nettuno, L.C. nato a Napoli nel 1978 e residente a Latina, N. S. 34 anni residente nel capoluogo pontino, L. P. 36 anni residente a Latina e M. H. nato in Marocco nel 1984 e residente nel capoluogo pontino.

LA SVOLTA – L’inchiesta è nata nell’aprile del 2010 in occasione di un maxisequestro di droga all’interno di una Bmw X6 parcheggiata su uno scivolo per disabili a poca distanza dal centro commerciale Latina Fiori, all’interno della vettura c’erano oltre otto chili di hascisc e in manette era finito Stefano Speranza di Ardea.
Il giro oltre che di stupefacenti riguardava infatti anche auto di lusso: Bmw, Porsche, Audi e Mercedes. Alcuni degli indagati infatti dopo aver adocchiato su internet e su un sito specializzato alcune supercar in vendita rubavano lo stesso modello e riuscivano poi a realizzare anche lo stesso numero di targa. Sono stati moltissimi gli automobilisti di tutta Italia che per mesi erano all’oscuro di tutto e cioè  di avere un’auto clonata fino a quando non sono arrivate a casa le prime multe. La banda di spostava all’estero in Spagna e in particolare a Barcellona, anche via nave, e poi ritornava in Italia e la tratta della sostanza stupefacente oltre che per la Spagna arrivava fino in Mauritania.  Per <mascherare> le auto gli indagati potevano contare anche su carte di circolazione che erano state rubate a Santa Maria Capua Vetere e a Roma e su fedeli riproduzioni di auto.
LA CLONAZIONE A dare la svolta proprio il ritrovamento di una Bmw X6, dai riscontri incrociati era emerso che la vettura con lo stesso numero di targa il 26 aprile del 2010 si trovava nel garage del proprietario un imprenditore di Ascoli Piceno. Da lì è nato tutto e il giro economico accertato era di oltre un milione di euro. Spesso, come è emerso anche nelle intercettazioni telefoniche, gli indagati sceglievano delle auto spaziose, in alcuni casi anche Range Rover per il trasporto della sostanza stupefacente. Una persona tra quelle che sono destinatarie dell’ordinanza risulta ancora irreperibile. Le accuse a vario titolo sono quelle di spaccio di sostanze stupefacenti e poi riciclaggio. L’operazione è stata diretta dai carabinieri della Compagnia di Latina diretti dal capitano Simone Puglisi e dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile coordinati dal capitano Camillo Meo.
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