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Cannabis? Nel Lazio ora si può coltivare, ma non per fumarla. Bioedilizia, bioingegneria, alimentare e tessile i settori di impiego

Approvata dal Consiglio regionale la legge per finanziare progetti pilota

LATINA – Nel Lazio si potrà coltivare la cannabis. E’ stata approvata infatti dal Consiglio regionale la legge per promuovere la canapicoltura, ma non per scopi ricreativi. In pratica non si potrà fumare.Gli impieghi sono invece quelli indicati dalle nuove norme per sostenere una serie di progetti pilota in che vanno dall’uso florovivaistico alla produzione per olio, farine, semi decorticati per uso alimentare e zootecnico. Ma anche per l’impiego in progetti di bioedilizia, bioingegneria, nel settore tessile, cartario e dell’energia. “Previsto il sostegno alla ricerca per l’utilizzo delle infiorescenze in campo parafarmaceutico e alimentare”, spiegano dalla Regione che con la stessa legge finanzierà anche la banca dei semi, campi dimostrativi e la formazione degli operatori. Previsto anche un utilizzo per la fitodepurazione di acque particolarmente compromesse.

Nel corso della discussione che ha preceduto l’approvazione della legge è emerso il timore che la nuova normativa potesse aprire la strada alla legalizzazione della droga leggera, motivo per cui è stato espressamente previsto che sia vietata la coltivazione della canapa (cannabis sativa) per uso ricreativo oltre a “ogni attività illecita finalizzata alla produzione ed estrazione di sostanza stupefacente”. Ogni anno la Regione acquisirà i dati sui controlli effettuati dai carabinieri forestali.

Due le fasi in cui si svilupperà l’azione: “C’è un periodo di partenza del settore e c’è un periodo, successivo, in cui il settore della coltivazione della canapa diventa uno dei tanti settori dell’agricoltura”, ha spiegato nel corso dei lavori l’assessore Carlo Hausmann. I risultati scientifici dei progetti pilota dovranno essere pubblicati.

 

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