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di e con Angela Iantosca

La ricerca dell’autenticità

A Lourdes con il treno bianco dell'Unitalsi

LATINA –  ASCOLTA RADIO LIBERA qui o su Radio Luna il mercoledì e in replica il sabato alle 11

Come è lontana la politica. Lontane le polemiche, la satira, l’ironia a volte fine a se stessa. E le luci della ribalta? Quanto sono lontane.
Sono a Lourdes. E la fede non c’entra niente. O meglio non è necessaria per ascoltare questa manciata di parole. Sono arrivata qui con un treno bianco dell’Unitalsi. Un’esperienza da vivere. Un treno lungo, con le cuccette, la cucina, la radio, la cappella. Un treno lento, uno di quelli che ti permette di riflettere, parlare, ridere e fare anche una spaghettata a mezzanotte e festeggiare un compleanno nella cappella. Con noi i disabili, gente che è disposta a stare in treno anche 18/20 ore pur di arrivare qui, in questo silenzio dove tutto riprende il suo posto. Normodotati e non normodotati, bambini, anziani, adolescenti, tutti dalla stessa parte, tutti sullo stesso piano, tutti in cammino lungo la strada che tutti dobbiamo percorrere. Ho fatto questo viaggio con il gruppo partito da Napoli. Gente che prende le ferie per fare il volontario, per mettersi a disposizione di chi ha bisogno, per darsi senza chiedere niente.
C’è chi cucina, chi anima, chi pulisce, chi porta le carrozzine, chi le valige… Ognuno ha un ruolo. Ci sono con me ragazzi che vengono qui da trent’anni e ogni anno trovano qualcosa di nuovo. Una coppia ha deciso di festeggiare qui 40 anni di matrimonio… Anche chi non crede lo deve ammettere: a Lourdes c’è una energia particolare, sarà il fiume, il santuario protetto dai ‘farisei’, i Pirenei vicini e questo silenzio con nel sottofondo le preghiere soffiate dal vento mentre le candele che bruciano portano verso il cielo i pensieri di ognuno di noi… Venire qui significa incontrare volti e storie, i volti di chi soffre, dei volontari e dei pellegrini pronti ad aprire il cuore.  I volti di chi ha deciso di guardare alla vita, nella sua concretezza e di mostrarsi anche nelle sue fragilità senza paura del giudizio. Una autenticità che dovremmo ritrovare nella vita di tutti i giorni.
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