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come è profondo il mare

Dalla Nigeria a Latina mutilato, il lungo viaggio per sfuggire ai Boko Haram

Il racconto di un ragazzo che studia al Cpia ai suoi coetanei, per parlare di Diritti Umani

LATINA – I Boko Haram lo hanno mutilato, gli hanno tagliato un braccio, perché lui è cristiano. Ieri ha raccontato la sua esperienza nella Sala De Pasquale del Comune di Latina, un ragazzo nigeriano fuggito dal suo Paese dopo che l’organizzazione terroristica jihadista lo aveva punito per la sua religione cercando di costringerlo alla conversione. Temeva di essere ucciso e ha affrontato il suo viaggio nel Mediterraneo. Oggi studia presso il centro di istruzione per gli adulti di Latina (il Cpia). Storie dall’altro mondo. Una testimonianza che si è intrecciata con  quella di altri ragazzi italiani tornati da Auschwitz, ai racconti sulle Foibe preparati dalle scuole per  un evento dal titolo “Come è profondo il mare. Il futuro della memoria” promosso dall’assessorato all’Istruzione del Comune di Latina. Obiettivo: mettere al centro il tema dei diritti umani.

Un percorso partito dall’incontro con Sami Modiano facendo in modo però che il ricordo non sia fine a se stesso, ma  chiave per  affrontare  il presente e scegliere quale futuro darsi: “Quello che accade nel Mediterraneo non può lasciarci indifferenti. Avere memoria dei fatti accaduti serve a lanciarci nel futuro, significa provare a costruire una città differente in cui i diritti umani siano sempre messi davanti”, dice Proietti.

Ne abbiamo parlato su Radio Luna

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