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L'intervista

Agro Pontino, braccianti agricole straniere molestate sessualmente, l’altra faccia dello sfruttamento

Il reportage di Avvenire: "C'è un'inchiesta della Procura". Omizzolo: "Tutto si nasconde anche per evitare scandali"

LATINA – C’è un’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina sullo sfruttamento delle braccianti agricole sikh in Agro Pontino, e in genere sulle condizioni di lavoro delle straniere. E’ quanto emerge oggi da un reportage di Avvenire firmato da Antonio Maria Mira che a Borgo Hermada, alle porte di Terracina, ne ha incontrate alcune grazie all’intermediazione di Gurmukh Singh, presidente della Comunità indiana del Lazio. “Chiuse nei capannoni con turni massacranti, in piedi anche 14 ore a fare cassette di verdura per intere giornate, subiscono soprusi e molestie”, racconta Mira, spiegando che subiscono in silenzio le violenze sessuali e tacciono per paura.

“Donne indiane, ma anche donne rumene lavorano per retribuzioni tra i duecento e i cinquecento euro al mese, e sono costrette a subire molestie, ricattate in quanto madri. Questa pressione fondata sulla violenza produce dei disastri anche dal punto di vista psicologico, tutto si nasconde per evitare danni peggiori alla reputazione di donne che sono anche madri. L’inchiesta della Procura di Latina e della polizia, ci dà forza, speriamo vadano nella direzione di un intervento serio contro una pratica abominevole”, ha detto a Radio Luna il sociologo di Sabaudia Marco Omizzolo che per il suo impegno contro il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura oggi è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana

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