LATINA – Ha 32 anni, ma non si considera “giovane” in senso anagrafico. Non ama le etichette, come quella di dissidente che gli è stata affibbiata di recente. Ripudia lo scontro e, come mezzo di risoluzione delle controversie, preferisce di gran lunga un confronto costruttivo. Francesco Giri, dentista, da giugno del 2016 consigliere comunale di Latina Bene Comune, da qualche giorno è anche segretario del Movimento politico, eletto all’unanimità dopo le dimissioni di Pietro Gava. Oggi si è presentato nei locali del Mug, in via Oberdan, preceduto da una nota del presidente vicario del Movimento Marino Sabatino, che ha sottolineato “la fase di rinnovamento che LBC ha intrapreso dalla primavera scorsa con larga partecipazione e consultazione dei propri soci, al fine di dotarsi di uno Statuto più ‘leggero’ in termini organizzativi e aperto al coinvolgimento e al contributo della cittadinanza e la necessità oggi di elaborare una ‘vision’ politica e amministrativa del territorio per una migliore qualità della vita”.
Mentre in chiusura dell’incontro ha parlato il sindaco Damiano Coletta che ha voluto sintetizzare in poche parole la scelta di Giri: “Ne ho sempre apprezzato l’autonomia di pensiero e di analisi, accompagnata dalla visione politica. La sua elezione all’unanimità dice il resto”.
Il lavoro da fare non sarà poco. Latina Bene Comune si è sfilacciata, ha perso la sua capacità di stare a contatto con le persone, ha perso la passione dei tanti giovani che si erano avvicinati al Movimento, certi di aver trovato l’alternativa che cercavano, lontana dalle “caselle” e incentrata sui valori. “Ripartiamo da lì per ritrovare quella connessione empatica che ci ha portato alla guida della città per raccogliere le istanze, ma anche avere più forza nel raccontare quello che è stato fatto e che faremo”. L’obiettivo politico – spiega Giri – è trovare un’identità per uscire dalla logica delle ideologie, rimettendo la centro anche l’orgoglio pontino. “Dobbiamo fare un processo di riunificazione cittadina attraverso la costruzione di una visione di noi stessi proiettata verso il futuro, altrimenti questo territorio avrà di difficoltà a trovare le sue linee di sviluppo che pure a mio avviso sono abbastanza intellegibili”.
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