LATINA – Onorato si diverte ad andare sui trampoli. Sua moglie, Ada Whilbraham, è più defilata. Gelasio (l’ingegnere che fece esplodere il Col di Lana, per capirci), quinto figlio della coppia di nobili, è quello che appare più spesso, protagonista delle fotografie di famiglia come lo fu nella vita. Fu un suo acquisto anche la Kodak con cui furono scattate nei primi del ‘900, una parte delle 6000 fotografie di famiglia custodite in 20 album che si trovano nell’archivio della Fondazione Roffredo Caetani, e che oggi vengono messe a disposizione del pubblico in una mostra allestita nel Museo Ornitologico di Villa Fogliano dal titolo: “I Caetani a Fogliano attraverso le immagini”.
Mancano gli originali (peccato), ma il motivo è presto spiegato: “Molte hanno formati troppo piccoli, addirittura 5×5, stanno appena nel palmo di una mano”, spiega l’archivista della Fondazione Paolina Rinaldi che ha scelto le fotografie da esporre. Scatti realizzati in parte con una delle prime macchinette “a cassetta”, il non plus ultra della tecnologia per i tempi, in parte con il classico banco ottico. “Soprattutto le prime consentono di avere ritratti non posati, i più autentici – spiega ancora la dottoressa Rinaldi che indica a fine percorso la foto di una Messa celebrata a pochi passi dal Lago- Qui c’era probabilmente già dal Medioevo una pieve, Sant’Andrea di Fogliano, e ai tempi dei Caetani c’era ancora un parroco, Don Serafino”.
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CHE COSA ERA FOGLIANO – I pannelli fatti realizzare dalla Fondazione e che saranno donati al Reparto per la Biodiversità dei Carabinieri Forestali che ha sede a Fogliano, diretto dal Maggiore Adriano Bruni, raccolgono 60 fotografie selezionate, tutte scattate nella tenuta che i Caetani usavano principalmente per la caccia e dove trascorrevano il loro tempo libero (Ada lo impiegò anche per realizzare il Giardino Botanico). Ci raccontano un pezzo della nostra storia e di quei luoghi ancora oggi frequentatissimi, per fortuna ormai divenuti pubblici e protetti dal Parco Nazionale del Circeo.
“Un filmato dell’Istituto Luce che abbiamo recuperato per quest’occasione e che domenica (27 gennaio) proietteremo a Fogliano – spiega il presidente della Fondazione Tommaso Agnoni – illustra come i Caetani usassero Fogliano principalmente per la caccia, capaci di sparare a migliaia di folaghe in un solo fine settimana”. Oggi verrebbero arrestati, visto che la zona è a protezione speciale, una incubatrice all’aperto per la riproduzione degli uccelli acquatici.
“C’è un’attenzione ai luoghi e alla loro crescita da parte dei Caetani, che questo archivio ci rivela”.
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La mostra che diventerà permanente, sarà inaugurata domenica 27 gennaio alle 10,30 a Fogliano, accompagnata (tempo permettendo) da visite guidate al giardino di Villa Fogliano. Sarà preceduta, sabato 26 da un convegno con lo storico Gianni Pesiri nel Complesso Monumentale di Tor Tre Ponti sede della Fondazione Roffredo Caetani.