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Droga nel carcere di Latina, operazione Master Chef: la cocaina arrivava durante i colloqui

Carabinieri e polizia penitenziaria scoprono il canale d'ingresso. Nei guai anche l'addetto alla spesa

LATINA – AGGIORNAMENTO
Cocaina, mariuana e hashish entravano nel carcere di Latina attraverso i familiari dei detenuti, durante i colloqui. Le indagini che hanno portato  questa mattina all’operazione Master Chef hanno coinvolto anche l’addetto alla spesa del penitenziario di Via Aspromonte, e il cuoco ora trasferiti. I militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Latina guidati dal tenente colonnello Michele Meola, dopo la soffiata di un detenuto alla polizia penitenziaria, hanno dato il via alle indagini individuando come la droga entrava in carcere, e, chi, all’esterno, la vendeva ai familiari dei detenuti.

In manette sono finiti due spacciatori che rifornivano i familiari, sono Michele Petillo 26 anni di Latina e Salvatore Scava, 49enne di Torre del Greco, anche lui residente a Latina. Agli arresti domiciliari la mamma dello “spesino” che si procurava la droga per darla al figlio, mentre per altre tre persone sono scattati gli obblighi di presentazione all’autorità giudiziaria.

Le quantità di droga intercettate, proprio perché dovevano superare la barriera dei controlli, non sono ingenti, ma il flusso era costante e durante il breve periodo di indagine  sono stati recuperati  10 grammi di cocaina, 85 di hashish e 20 di mariuana.

L’operazione illustrata dal tenente colonnello Paolo Befera comandante del Reparto Operativo

Pierluigi Rizzo commissario coordinatore del corpo di polizia penitenziaria di Latina ha ribadito l’importanza della collaborazione con i carabinieri:

 

FLASH – E’ scattato questa mattina a Latina il seguito dell’operazione Astice dei carabinieri del Comando Provinciale. Dalle prime luci dell’alba è in corso l’operazione svolta in collaborazione con la polizia penitenziaria del capoluogo per l’esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone accusate a vario titolo di spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
Alcuni arrestati sono stati portati nella Caserma Cimarrusti in piazza della Libertà a Latina prima di essere trasferiti in carcere .

L’operazione è il prosieguo dell’inchiesta sul carcere di Latina che portò a metà settembre all’arresto di 34 persone tra cui due agenti di polizia penitenziaria e che aveva preso il nome dal crostaceo entrato in alcune celle per un pranzo fra detenuti appartenenti a note organizzazioni criminali del capoluogo.

I particolari dell’operazione verranno resi noti alle 11 in una conferenza stampa.

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