LATINA – Il Liceo Artistico di Latina Michelangelo Buonarroti è stato premiato questa mattina, nella giornata in cui si celebra il XXIX anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, per aver vinto il prestigioso concorso nazionale “Cittadini di un’ Europa libera dalle mafie”, indetto dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone.
In diretta Rai 1 dall’aula Bunker del carcere dell’Ucciardone, il premio destinato alla scuola per il lavoro svolto dalla classe 5F del corso di Arti Figurative coordinata dalla professoressa Emanuela Macera, è stato consegnato alla presenza del Presidente della Repubblica, dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi con la professoressa Maria Falcone, per le opere pittoriche realizzate e montate in una video gallery con il sottofondo della canzone Vivi per Noi, se spegni un uomo non spegni un’idea, il cui testo e la cui musica sono stati realizzati lo scorso anno da due studenti della classe 5D, Romiel Tolete e Davide Travaglini nell’ambito del progetto indetto: “Li avete uccisi ma non vi siete accorti che erano semi”.
A curare il progetto di quest’anno dal titolo “Per una giustizia tra le generazioni”, anche le docenti Simonetta Alessandroni e Manuela Racca, quest’ultima specializzata per il sostegno e l’inclusione.
La vittoria è arrivata con un progetto che ha consentito ai ragazzi di viaggiare per l’Europa senza muoversi, – spiega la prof Macera illustrando il lavoro – “hanno seguito le tracce di connessioni inaspettate tra economia e regole giuridiche, hanno “fiutato” come segugi l’acre odore della mafia che si insinua nell’economia pulita e si nasconde, sotto mentite spoglie, negli appalti pubblici e in subdole infiltrazioni nei rapporti tra gli Stati europei, nessuno dei quali immune dal rischio mafioso. Si sono interrogati sulle condizioni di attuazione di diritto penale comunitario che combatta la criminalità transnazionale con strumenti giuridici operativi comuni, ma si sono scontrati con l’evidenza di diverse tradizioni giuridiche che gli Stati membri adottano”.
E allora perché – si sono chiesti gli studenti di Latina – “perché l’Europa che oggi più che mai è chiamata a risoluzioni comunitarie per
combattere l’emergenza pandemica, non affronta e traduce con fermezza e chiarezza la necessità di combattere un virus altrettanto subdolo come la mafia? Quanto ancora si deve attendere perché la lezione di Falcone venga imparata da tutti?”
L’idea degli studenti dell’Artistico di Latina è stata tradurre in musica, scrittura e audiovisivo alcuni concetti elaborati: “Falcone ha detto tanto perché altri dicessero di più di lui…ha dato la vita perché tanti potessero salvarsi; ha vissuto in nome della Giustizia perché tutti seguissero i suoi valori di dignità e coraggio. Falcone è qui tra noi, vivo per sempre nelle parole, nei pensieri come simulacri inviolabili e Falcone resta nei cuori puri di giovani che crescono, ma che devono proteggerlo”.
Un progetto che abbatte anche le barriere: “Alcuni dei lavori sono stati realizzati da studenti che, nonostante la loro disabilità, hanno voluto fortemente partecipare e mostrare la loro voce e dare il loro segno”, conclude la professoressa Macera.