LATINA – Il Centro Donna Lilith di Latina, impegnato in prima linea anche nell’ascolto, nel sostegno e nel supporto delle donne migranti, richiedenti asilo e rifugiate, organizza un momento di approfondimento e riflessione su quella che definisce “la non-vita” nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) dove finiscono le persone migranti prive di documenti regolari di soggiorno. L’appuntamento dall’eloquente titolo “I lager della democrazia” è per sabato 13 aprile alle 18 presso lo spazio Latinadamare in viale XVIII Dicembre, 124.
Partendo dal presupposto che le persone private della libertà personale che si trovano nei CPR non hanno commesso reati, ma un illecito amministrativo, le attiviste del Centro Donna Lilith accenderanno una luce su una questione che ha a che fare con i diritti umani, ma molto poco conosciuta.
“Parleremo – spiegano – di chi sono le persone recluse nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio e a quali atti violenti, inumani e degradanti vengono sottoposte, approfondendo la tematica in un’ottica di genere. Donne che nel loro percorso di migrazione e durante la permanenza in CPR sono sottoposte a maggiori discriminazioni e abusi legati al genere. Crediamo quindi che sia importante aprire sabato un tavolo di confronto sul nostro territorio con la popolazione e gli altri attori e attrici che partecipano attivamente alla rete nazionale che osserva e denuncia quanto accade nei CPR.”
Dialogheranno infatti insieme alle attiviste di Latina, Cesare Mariani, operatore dello sportello legale del Naga (Milano), Camilla Ponti, psicologa della Rete Mai Più Lager – No ai Cpr (Milano) e Francesca De Masi, operatrice anti-tratta della Cooperativa Sociale BeFree (Roma).
“Per la nostra associazione è importante dare voce a tutte quelle donne rese invisibili a causa del mancato riconoscimento sul nostro territorio”, aggiunge Irene Fucsia, Responsabile del Centro antiviolenza di Latina spiegando che il Centro Donna Lilith aps di Latina, da anni garantisce alle donne migranti “uno spazio protetto, sicuro e non giudicante dove rielaborare le loro storie di vita caratterizzate da un’estrema violenza di genere, attraverso lo strumento importantissimo del lavoro tra donne e per le donne coadiuvato del fondamentale lavoro delle mediatrici culturali e
linguistiche formate sulle tematiche della violenza di genere”.
L’intero evento potrà essere seguito in diretta sulla pagina Instagram dell’associazione.