LATINA – C’è anche la voce “Riconoscimento”, redatta dall’avvocato di Latina Pasquale Lattari, nel Vocabolario della Fraternità, un’opera curata dalla Fondazione Fratelli Tutti che ha preso vita dall’enciclica omonima di Papa Francesco, con l’obiettivo di promuovere fraternità e amicizia sociale.
Nel volume vengono riportate 365 parole, una per ogni giorno dell’anno, scelte e raccontate da altrettanti autori, esponenti delle istituzioni civili ed ecclesiastiche, credenti e atei, premi Nobel, artisti, giornalisti, scrittori di spicco, rappresentanti delle imprese e del mondo del lavoro, giovani missionari digitali.
Al legale di Latina, che è un mediatore esperto di giustizia riparativa, è stata assegnata la parola che rappresenta anche la finalità di questa forma di risoluzione del conflitto complementare al processo, un istituto che propone di mettere in contatto vittima e reo, con l’aiuto di un terzo imparziale con l’obiettivo di riparare il legame con la società che il reato ha spezzato. Nel confronto diretto tra chi ha subito l’offesa e chi l’ha prodotta, il primo ottiene il riconoscimento della lesione subita e il secondo ha l’occasione di responsabilizzarsi.
“Il processo penale – spiega Lattari – si concentra sul reo e sulla pena, mentre la vittima non ha alcuno spazio se non quello di costituirsi parte civile nel processo e ottenere un mero risarcimento del danno. La vittima però non ha solo bisogno della condanna del reo, ma chiede di essere riconosciuta per il dolore patito e il riconoscimento è fondamentale nella sfera sociale. E allora, accanto alla giustizia penale, e senza sostituirla, c’è la giustizia riparativa che è complementare e aggiunge un aspetto di umanità che l’altra non ha”, spiega Lattari.
Il vocabolario della fraternità – spiegano i promotori – si compone di una parola al giorno, per accompagnare un anno di riflessioni e riscoprire il valore di far parte di una comunità e la necessità di “essere umani” oggi.
