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Via Respighi, sgombero eseguito. Lacrime e amarezza per le 14 famiglie che avevano occupato lo stabile in Q5

I 60 occupanti dovranno trovarsi un'altra casa. La curatela: "Ritardata di due anni la procedura fallimentare"

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LATINA – E’ stato eseguito questa mattina lo sgombero disposto dal giudice del Tribunale di Latina del palazzo di Via Respighi occupato a maggio di due anni fa da 14 famiglie. Polizia e carabinieri si sono recati sul posto per dare esecuzione al decreto del giudice consapevoli che la procedura non sarebbe stata indolore per la resistenza degli occupanti. Le operazioni invece si sono concluse intorno alle 11, prima del previsto e senza particolari problemi, grazie anche al dispositivo di sicurezza messo in atto dalla Questura. All’inizio della mattinata la tensione era forte, sono volate parole grosse, tra le lacrime delle donne. Le famiglie che non hanno soluzioni alternative (ci sono 12 bambini) saranno ora ospitate nell’immediato in albergo, mentre l’immobile, che fa parte del fallimento della Cep, da oggi tornerà nelle mani del curatore che dovrà venderlo per soddisfare i creditori.

LA MATTINATA – Le operazioni sono partite intorno alle 8,30 con il distacco delle utenze: luce, acqua e gas sono stati tagliati, poi la polizia giudiziaria ha fatto ingresso nello stabile chiedendo alle famiglie di abbandonare le case. Alcuni hanno provato a resistere, poi, una ad una le porte si sono aperte. Solo in un caso alla fine si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco.  Via Respighi è rimasta chiusa per tutta la mattinata sorvegliata da entrambi gli ingressi dalla Polizia Municipale.

Nel corso delle operazioni, una donna è stata portata via in barella dagli operatori del 118 perché impossibilitata a muoversi da sola a causa di una recente operazione ed è stata trasportata con l’ambulanza all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.

La donna traspostata in ospedale con l'ambulanza

Una donna appena operata viene trasportata in ospedale con l’ambulanza

LA STORIA –  Il primo nucleo familiare a lasciare la palazzina è quello di Riccardo e della sua compagna. Entrambi giovanissimi, i due ragazzi hanno una bambina di quattro mesi e andranno a vivere dai genitori. Ascolta

Riccardo

Il giovane Riccardo, padre di una bimba di 4 mesi

Tra gli sfrattati Riccardo, padre di una bimba di 4 mesi

L’ASSESSORE –  In Via Respighi è arrivato anche l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Latina, Agostino Mastrogiacomo : “Questa è una ferita aperta per la città” Ascolta

mastrogiacomo

DURO INTERVENTO DI VALORE DONNA– “Le famiglie con 12 bambini tra cui alcuni neonati che non sanno più cosa fare – tuona la presidente dell’associazione Valore Donna, Valentina Pappacena, da tempo ormai al fianco di queste famiglie che chiedono solo un tetto sulla testa. Sono delusa – grida a gran voce la Pappacena – dal comportamento del sindaco e delle forze politiche tutte che hanno solo fatto finta di occuparsi di questo caso, ma come vediamo oggi, senza nessuna voglia di risolverlo”. Valore Donna più volte aveva accompagnato le famiglie di via Respighi in Comune, tanti incontri fatti alla presenza di assessori e forze dell’ordine ma anche questa volta il Comune di Latina ha dimostrato di non volere fare assolutamente niente per tutelare i suoi cittadini. “Un amara sorpresa questa mattina – afferma Valentina Pappacena – quando mi hanno chiamato. Ho visto negli occhi di queste persone la paura di finire in mezzo ad una strada, senza nessuna certezza. E non è la prima volta che famiglie di Latina finiscono per dovere vivere in macchina (chi ce l’ha!) ed è una realtà inaccettabile, aggiunge ancora la rappresentante dell’associazione Valore Donna. Troppo facile nascondersi dietro frasi tipo non ci sono case, i piani di edilizia residenziale mancano da anni. Allora non è un caso che Latina finisca sempre tra le città peggiori d’Italia. Come si può classificare una città che non riesce a tutelare i diritti dei sui cittadini? La nostra classe dirigente e l’opposizione è chiamata ad iniziare a dare risposte serie altrimenti si dimettano tutti!”

 

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