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Nardi e Ballard, dopo le foto delle sagome inviate a Sezze, attesa per la ricognizione sul Nanga Parbat

Ultim'ora dal team: procedono le operazioni per il sorvolo ravvicinato sullo Sperone Mummery

LATINA  –  “Non era così che avevo previsto andassero le cose”. Lo diceva Daniele Nardi nel documentario Verso l’Ignoto dove raccontava come si era dovuto arrendere al Nanga Parbat, la grande montagna mangiauomini dopo un incidente in parete. Oggi suona come un testamento.  Nel giorno in cui si tenterà di avvicinarsi alle sagome individuate sullo Sperone Mummery dal gruppo di ricerca attraverso meticolose osservazioni con i telescopi presenti al Campo Base, la voce dell’alpinista di Sezze ci aiuta a capire il perché di questa impresa tentata cinque volte. Daniele ne conosceva bene i rischi, e aveva rispetto per la vita, non era un incosciente. Era certo di potercela fare. Voleva vincere la sfida e con questo spirito è partito per il Nanga Parbat Winter Expedition 2018-2019.

ATTESA PER IL DECOLLO DEGLI ELICOTTERI- La ricognizione sarà effettuata nelle prossime ore. “All’aviazione pakistana stanno risolvendo dei problemi tecnici sugli elicotteri, appena risolti saranno pronti per il decollo da Skardu alla volta del Nanga Parbat. Faranno tappa presso il villaggio di Ser per recuperare la squadra di soccorso e procederanno con una ricognizione aerea nell’area dello Sperone Mummery, dove Alex ha segnalato di aver identificato la presenza di due sagome. Al termine del sorvolo la squadra valuterà la situazione insieme ai piloti per comprendere come procedere”.

Dunque se gli elicotteri militari non saranno bloccati nuovamente da esigenze militari si potrà avere l’ufficialità sul ritrovamento. Le foto scattate  dal gruppo di ricerca guidato dall’alpinista basco Alex Txikon (con Ignacio De Zuloaga, Felix Criado e il Josep Sanchis e Rahmat Ullah Baig)  sono state inviate a familiari e team che vogliono comunque attendere il sorvolo per un’osservazione più ravvicinata prima di giungere ad una conclusione definitiva e prima di fare qualunque dichiarazione.  E’ evidente che, se non altro per la posizione in cui si trovano  – nella zona medio alta dello Sperone  – proprio il punto critico e quello da cui sono partite le ultime telefonate, le sagome si ritiene siano quelle Daniele e Tom Ballard.

Si concludono così 12 lunghissimi giorni appesi alla speranza di un segnale.

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