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aiutiamoli a casa loro

Latina in Africa, costruiti tre dispensari in pochi anni. “Ora l’obiettivo è fermare le partenze per l’Europa”

Gli ultimi progetti di suor Giovanna grazie ai volontari pontini della Cucuas Onlus

LATINA – Tre dispensari medici, ambulatori dotati di sala parto, per salvare la vita alle donne in gravidanza, ma anche per distribuire medicine e risolvere emergenze piccole e grandi che non mancano mai, soprattutto in questo posto del mondo. Suor Giovanna li ha costruiti in pochi anni, dal 2015 ad oggi, partendo dalle donazioni che la Cucuas Onlus di Latina ha devoluto a sostegno della sua prima idea e delle molte altre, avendo presto imparato che è un’ottima imprenditrice oltre che la direttrice di una attivissima missione africana che si trova a otto ore e passa di aereo da Latina. “Ci ha colpito che non volesse soldi. Chiedeva che collaborassimo ai suoi progetti, tutti concreti. Il primo – racconta dall’associazione Ida Ferrari – piantare alberi della gomma per dare un reddito alla comunità locale”. Tutto è partito da qui in Guinea Conakry dove la lotta per la vita è sostenuta a distanza (ma non troppo) dall’ associazione di Latina che ha trovato davvero come aiutare “a casa loro” una schiera di potenziali migranti, evitando che partano senza sapere nulla dei lager libici, né tanto meno dei porti chiusi, e di un’Europa che non li vuole. Questo impegno oggi è ancora più forte.

LA SUA AFRICA – Non elemosina, ma investimenti sul futuro di un’umanità fragile, che è nata per caso in un posto bellissimo per la sua natura selvaggia, ma dove la vita è oltremodo dura.  “Abbiamo finanziato vari progetti di Suor Giovanna che ha dimostrato capacità imprenditoriali incredibili. L’abbiamo aiutata a costruire il primo dispensario, restando a bocca aperta davanti all’immagine di uomini e donne che costruiscono edifici partendo dai mattoni realizzati a mano, dopo aver percorso chilometri per procurarsi le materie prime. Poi, per rendere autonomo il dispensario, Suor Giovanna ha realizzato una porcilaia dando lavoro a giovani del posto e così, guadagnando dalla vendita dei maiali, ha potuto sostenere le spese principali e pensare a nuovi progetti”. Dopo quello di Bowè infatti sono nati altri due dispensari: a Dighilazu e a Folou. “Il primo è stato realizzato grazie all’aiuto della raccolta fondi fatta a seguito della morte di Eugenio Mucci, e inaugurato a dicembre del 2017. Poi è arrivato il terzo dispensario aperto proprio in questi giorni”. La religiosa che ha studiato in Italia, ha trattenuto in Africa, grazie a quest’ultimo presidio sanitario, un gruppo di infermieri determinato a tentare il viaggio verso il nord del Mondo.

IL RACCONTO DI IDA FERRARI

“L’APPELLO AI GIOVANI: NON PARTITE” – Ma oggi, con il passare del tempo, è cresciuta sempre di più in Suor Giovanna un’altra  determinazione: convincere i giovani a non lasciare la loro terra. “L’informazione in quelle zone non arriva – racconta ancora Ida Ferrari – I ragazzi non sanno cosa succede dopo la partenza, non immaginano il travaglio al quale vanno incontro, né sanno che la situazione economica nella quale loro si troveranno, ammesso che arrivino a destinazione, è praticamente difficile come quella che lasciano”. Per questo oggi l’idea è di attivare un microcredito  e creare nuove possibilità di lavoro per le generazioni più giovani. “Il sogno resta anche quello di una radio rudimentale da far funzionare poche ore al giorno proprio per comunicare con i ragazzi e disincentivarne le partenze. Le difficoltà non sono poche e il Governo locale sta loro mettendo i bastoni fra le ruote. Noi cerchiamo di sostenere anche questo progetto”.  Sempre per aiutarli a casa loro. Davvero, però.

 

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