LATINA – “Siamo pronti a fare la nostra parte e a dare il nostro aiuto in questo momento di emergenza. Sarà una formazione ancora più forte”. A parlare, anche a nome di altri colleghi, è Francesca Brignola, papà pediatra ed entrambi i nonni medici, mentre la zia Barbara Ensoli, anche lei laureata in Medicina, è ricercatrice di fama mondiale. La dottoressa ha presentato a tempo di record la domanda con procedura semplificata di iscrizione all’Ordine professionale e ha potuto così rispondere alla manifestazione di interesse pubblicata dalla Asl di Latina il 19 marzo (e scaduta il 21) per il reclutamento straordinario di personale medico “per urgenti esigente da Covid 19”.
Una corsa contro il tempo dopo una lunga pausa forzata, dovuta al fatto che i laureti della scorsa estate potevano abilitarsi soltanto a fine febbraio. Ma, dopo otto mesi trascorsi in attesa di poter sostenere lo scritto, è arrivato il coronavirus che ha impedito la convocazione dei giovani laureati alla sessione d’esame. Così è stata varata la norma che rende la laurea abilitante e adesso, come gli altri colleghi laureati a Latina che hanno seguito lo stesso iter (sono circa venti quelli del suo gruppo di neo-iscritti all’Ordine, mentre altri sono in attesa) aspetta di essere chiamata per dare il suo contributo nella crisi sanitaria in atto.
Li attende un battesimo del fuoco: “Di certo non è un momento tranquillo, ma da parte nostra c’è tanta volontà, siamo qui e aspettiamo le disposizioni della nostra Asl. Posso anche dire che non siamo tutti di Latina. Ho studiato per sei anni nella mia città, presso la Facoltà di Medicina del Polo Pontino della Sapienza con colleghi arrivati da tutta Italia e dico con orgoglio che tanti di loro hanno deciso di rimanere e avviare la loro carriera qui, perché si trovano molto bene a Latina”.
