LATINA – “Quel piano di zona è sbagliato e va cambiato”. Protestano i cittadini del quartiere Pantanaccio e delle vie limitrofe, via Mercurio, via Congiunte sinistre e via Uccellara, riuniti in comitato cittadino, che tornano a rivolgersi all’amministrazione comunale sulla realizzazione del complesso per edilizia popolare agevolata “I Pianeti”. Ieri sera i residenti sono tornati a riunirsi per sottolineare come il Piano di zona non sia compatibile con le condizioni attuali del quartiere.
“I piani di zona dovrebbero rappresentare uno strumento di sviluppo concertato e armonico del territorio. Studiati e misurati sulle effettive esigenze, non solo abitative, dei residenti nell’ottica di una valorizzazione del territorio. Peccato che a Latina anche questi strumenti urbanistici diventano una possibile fonte di disagi per i cittadini. Il progetto di cui parliamo è imponente – dicono – Prevede la realizzazione di 14 palazzine per edilizia popolare agevolata, per 60,000 mc, 6 ettari di estensione e una previsione di 600 abitanti. La viabilità, già oggi satura, della zona non consente un ulteriore aggravio di traffico. La rete elettrica e la rete idrica non sono commisurate neanche per far fronte alle esigenze dei residenti attuali, pertanto sarebbe impossibile pensare di ampliarne la platea senza cagionare danni alla comunità. Inoltre, l’intervento sarebbe adiacente al lotto della tangenziale Nord Est la cui realizzazione ha ripreso vigore grazie al cosiddetto decreto Rilancio. I terreni sono a destinazione agricola, coltivati e coltivabili e ospitano una grande biodiversità. Tutti elementi che non devono e non possono essere sottovalutati nell’interesse di tutta la città”.
Il Piano del quartiere risale a 10 anni fa e secondo il Comitato è ormai obsoleto, da rifare: “L’appello rivolto all’amministrazione comunale è di farsi parte responsabile in un percorso è vero già avviato ma non per questo impossibile dall’essere ripensato partendo dalla riqualificazione e miglioramento del quartiere con altri tipi di edilizia meno impattante e mirati ad assicurare la fornitura di quei servizi carenti o assenti”.