LATINA – Siamo spesso abituati a considerare l’esperienza degli studenti all’estero, in maniera unidirezionale: i nostri ragazzi vanno a studiare in un’altra scuola, per un periodo variabile tra i 3 e i 9 mesi, vivono in un altro Paese confrontandosi con una diversa cultura, chiamati alla prova di integrarsi con le famiglie che li ospitano.
Ma c’è anche un altro punto di vista: diventare famiglia ospitante. “Un incontro con i volontari è il primo passo da compiere per una famiglia interessata ad ospitare – dice Fiorella Salvadego presidente della sede di Latina di Intercultura – I volontari possono chiarire i dubbi, stabilire contatti con altre famiglie della zona che hanno già ospitato, aiutare nella compilazione della domanda di partecipazione. Le famiglie che si candidano vengono selezionate esattamente come facciamo con quelle all’estero, devono prima di tutto avere la motivazione giusta, essere disponibili ad accogliere i ragazzi come fossero figli”.
In questi tempi di Covid-19, viaggi rischiano di saltare o vengono “riconvertiti” in nuove destinazioni, qualcuno rinuncia, ma ci sono anche tanti ragazzi che (sicurezza permettendo) partiranno lo stesso, destinazione Europa, ma non solo: “Le quote si sono ridotte, da Latina e provincia con Intercultura partiranno quest’anno sei ragazzi e le destinazioni sono Canada, Argentina, Brasile e Indonesia. Sono un po’ meno del solito, da qui ne partono in genere 15-20”. Altri partiranno con altre organizzazioni ma con un unico obiettivo: aprirsi ad altre culture.
