LATINA – Una decina di perquisizioni a Latina e Sabaudia sono state compiute nella notte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina che si occupa delle indagini sull’omicidio di Fabrizio Moretto, il 50 enne di Bella Farnia trovato privo di vita in Via della Tartaruga, a poche centinaia di metri da casa. Viveva in un piccolo fabbricato della casa di campagna dei genitori ed è lì che tornava ieri sera intorno alle 19, dopo essere stato in un bar con degli amici, quando è stato freddato da un proiettile che lo ha raggiunto al fianco conficcandosi poi nel polmone. Un unico colpo mortale, e il bossolo è rimasto accanto al corpo dell’uomo.
Non ci sono segni di colluttazione e non sembra che Moretto fuggisse quando gli hanno sparato, ma i militari guidati dal Maggiore Antonio de Lise, che stanno ricostruendo gli ultimi momenti della vita di Moretto, non escludono che potesse avere un appuntamento con qualcuno e solo l’autopsia potrà a dire a quale distanza è stato sparato il colpo e dunque se – come sembrerebbe ad un primissimo esame della scena – Moretto era in scooter ignaro o, al contrario, si era fermato per parlare con il suo killer.
I carabinieri torneranno sulla scena del delitto nelle prossime ore per analizzarla alla luce del sole, intanto vengono ascoltati in queste ore familiari e amici e anche se viene mantenuto massimo riserbo sulle indagini coordinate dal pm Andrea D’Angeli della Procura della Repubblica di Latina, le persone controllate nella notte, nelle loro abitazioni, sarebbe state anche sottoposte allo stub, l’esame che rileva eventuali tracce di polvere da sparo.
Il sostituto procuratore ha disposto l’autopsia e nelle prossime ore conferirà l’incarico per eseguire l’esame. Saranno determinanti anche gli accertamenti sul bossolo e sugli altri reperti nelle mani della Scientifica.
Abbiamo provato a ricostruire la scena con l’aiuto del Maggiore De Lise
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