LATINA – E’ morto da eroe Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in Congo con l’ambasciatore Luca Attanasio, facendo il mestiere per il quale si era preparato ed era addestrato, fino in fondo. I primi risultati dell’autopsia eseguita sui corpi delle due vittime all’ospedale Agostino Gemelli di Roma dicono che si è trattato di un conflitto a fuoco: due colpi hanno trafitto mortalmente da sinistra verso destra il militare di Sonnino, partiti da una mitragliatrice.
Il rientro della salma a Sonnino è avvenuto poco prima delle 14. La sua città natale lo ha accolto in un silenzio totale, alla presenza della massime autorità civili e militari, del Prefetto Maurizio Falco, del Questore Michele Spina, del comandante provinciale dei carabinieri colonnello Lorenzo D’Aloia e dei rappresentanti degli altri Corpi, il feretro è arrivato scortato dai colleghi di Vittorio. Poi, una volta entrato al cimitero, un bambino di Sonnino ha eseguito Il Silenzio seguito da un lungo applauso dei presenti.
Ad attendere il feretro non c’era il sindaco Luciano De Angelis che ha contratto il covid che abbiamo raggiunto al telefono: “Il nostro paese si è fermato, qui oggi c’è un silenzio surreale. Faremo di tutto per non far dimenticare Vittorio, un ragazzo morto per la Pace “, ha detto annunciando una borsa di studio in sua memoria.
Tantissimi cittadini si sono messi in fila, ma per il rispetto delle norme anticovid, si potrà entrare scaglionati.
Il Prefetto Falco ha parlato di un drammatico tributo pagato dalla famiglia.
Domani lutto cittadino per i funerali a Fossanova. Oggi intanto grande commozione per i funerali di Stato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma.