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natura e ambiente

Tartarughe di palude, studio nel Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi

De Filippis "Sono bioindicatori dello stato di salute delle acque"

FONDI – Monitorare la tartaruga di palude per testare lo stato di salute delle zone umide e delle acque presenti nel Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi. E’ una delle attività scientifiche svolte dall’ente che gestisce l’area naturale protetta del sud pontino, rese note in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente che ricorre ogni 5 giugno e che quest’anno ha come tema #BeatPlasticPollution, ovvero sconfiggere l’inquinamento da plastica. “Un argomento che riguarda in prima persona ciascuno di noi. Mai come quest’anno è doveroso celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente per sensibilizzare le coscienze, non solo dei governanti ma di ogni singolo cittadino, e per educare a comprendere la gravità di quanto sta accadendo con il mutamento climatico, per agire adeguatamente nella trasformazione dei nostri comportamenti abituali”, dicono dall’Ente Parco.

Nel 2012 è stato condotto il primo monitoraggio dell’Emys, affidato alla Rete di Monitoraggio della Testuggine palustre nel Lazio, istituita con Determinazione n. A06724 del 02/07/2012, che ha accertato la presenza della specie anche nel Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, nei corsi d’acqua limitrofi al Lago di Fondi. E in questi giorni è in corso la seconda fase del monitoraggio, finalizzata al controllo dello stato di conservazione della popolazione delle piccole tartarughe acquatiche autoctone: “Il personale tecnico interno  – spiegano dall’Ente Parco –  adeguatamente formato anche su queste specifiche attività di ricerca, insieme ad esperti erpetologi, sono a lavoro per raccogliere molti dati scientifici, come la consistenza numerica e le caratteristiche morfometriche degli esemplari di tartaruga di palude”.

“La presenza di questo animale tutelato a livello europeo – sottolinea il dott. Lucio De Filippis, Direttore del Parco – è un elemento indicativo della grande biodiversità del Lago di Fondi e ci investe della responsabilità di agire per difendere gli ambienti che ne consentono la sopravvivenza. Un ruolo importante nella tutela della specie è affidato non solo agli Enti Parco e alle altre Istituzioni che gestiscono il territorio, ma anche ai singoli cittadini a cui viene chiesto di gestire con responsabilità gli eventuali esemplari di specie esotiche tenuti in cattività e di tener conto, al momento dell’acquisto di un animale da compagnia, delle norme che regolano il commercio di animali, norme che tutelano la biodiversità del nostro Paese e di quelli di provenienza delle specie vegetali e animali selvatiche”.

“Acquistare un animale senza conoscerne la provenienza e le sue caratteristiche ecologiche – spiegano i tecnici naturalisti dell’Ente Parco – crea il presupposto per le difficoltà che molti cittadini incontrano allorché questi animali crescono e la loro cura richiede tempi e spazi adeguati e non preventivati. Non potendoli più tenere in casa si verifica allora che le specie esotiche vengano abbandonate negli ambienti naturali con conseguenze a volte drammatiche per le specie autoctone, come già successo a seguito dell’introduzione del gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), della nutria (Myocastor coypus), dello scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis) e del parrocchetto dal collare (Psittacula krameri). Pertanto, ricordiamo a tutti i cittadini, di non abbandonare o liberare animali domestici negli ambienti naturali e di non incrementare la richiesta sul mercato di specie esotiche come animali da compagnia, specie che spesso non provengono da allevamenti ma vengono catturate e sottratte agli ambienti naturali dei Paesi di origine, creando squilibri ecologici ed estinzioni locali”.

La testuggine di palude europea (Emys orbicularis) è uno degli animali tipici ed endemici delle zone umide dell’Europa, oggi a rischio di estinzione, e pertanto inserito nella Direttiva 92/43/CEE “Habitat” tra le specie animali e vegetali d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di ZSC (Zone Speciali di Conservazione). Il forte declino di questa specie, unica tra le testuggini italiane a vivere nei corsi d’acqua, è dovuto a cause antropiche sia dirette, come le bonifiche delle paludi e la conseguente distruzione del proprio habitat; sia indirette, come i cambiamenti climatici e l’abbandono indiscriminato nei corsi d’acqua e nei laghi di specie aliene come la tartaruga guance rosse e guance gialle (Trachemys scripta), forte antagonista della più piccola autoctona testuggine di palude europea.

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