LATINA – La violenza di genere riguarda fasce sempre più giovani della popolazione anche a Latina, con un abbassamento dell’età delle donne che ne sono bersaglio e degli uomini che ne sono gli artefici. Un fenomeno che comincia a interessare addirittura i minori e in alcuni casi si manifesta come esito di una drammatica quotidianità anche tra i bambini della scuola primaria vittime di violenza assistita all’interno della famiglia. E’ quanto emerso questa mattina nel corso del convegno “Questo non è amore” nell’ambito della Campagna tematica della polizia di Stato.
L’evento, che precede la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si è tenuto nella sala conferenze del Polo Pontino della Sapienza con la partecipazione di molti attori istituzionali.
“E’ importante incontrare i giovani, nelle scuole e nelle università, come facciamo oggi, per svolgere un’attività di sensibilizzazione in chiave preventiva”, ha sottolineato il questore di Latina Fausto Vinci confermando l’abbassamento dell’età di chi commette reati legati alla violenza di genere riscontrato attraverso le attività di indagine e repressive svolte dalla polizia. “Latina non è esente da questa novità, ma aumentano anche i casi in cui queste condotte emergono e parallelamente si lavora sulla prevenzione”, ha detto Vinci.
(Le interviste contenute in questo articolo sono di Francesca Balestrieri)
IL QUESTORE DI LATINA FAUSTO VINCI
FRANCESCA INNOCENTI PRESIDENTE DEL CENTRO DONNA LILITH
“Il fenomeno sta mutando, ma restano identiche le vessazioni fisiche, psicologiche e economiche di cui le donne sono vittime. Verifichiamo anche che il riconoscimento dei segnali avviene più precocemente e iniziamo ad avere giovani donne che riconoscono di subire violenze a sfondo sessuale”, spiega Francesca Innocenti, presidente del Centro Donna Lilith di Latina, associazione che gestisce anche i centri antiviolenza di Aprilia e Sezze. “Un fenomeno che si manifesta già all’inizio delle primissime relazioni affettive”
SOSTITUTA PROCURATRICE MARTINA TAGLIONE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LATINA
“E’ un fenomeno sociale che non riguarda solo fasce marginali, ma ragazzi che provengono da famiglia a volte anche agiate, che studiano all’università e si trovano impigliati in relazioni malsane e non riescono a cogliere gli indici-campanella di relazioni disfunzionali che si traducono poi in condotte di reato. L’intervento sulle scuole ha l’obiettivo di fornire ai ragazzi gli strumenti per riconoscere il reato prima che si consumi e arrivi da noi”, ha detto la sostituta Martina Taglione che fa parte del pool del Codice Rosso presso la Procura della Repubblica di Latina. Rivolta alle ragazze presenti in sala, le ha esortate: “Siate voi le prime a rispettarvi”
MONICA SANSONI GARANTE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA DEL LAZIO
“Manipolazione, controllo, osservazione on line, delle ragazze giovanissime sono forme di violenza. E la divulgazione dei dati personali e delle immagini che sfocia poi in revenge porn, è quello di cui si stiamo occupando molto anche qui, andando nelle scuole dove c’è scarsa consapevolezza che questi comportamenti finiscono per diventare reati”, spiega Monica Sansoni, Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza del Lazio.
PREFETTA DI LATINA VITTORIA CIARAMELLA
In apertura del convegno ha parlato, e non solo per portare i suoi saluti istituzionali, la Prefetta di Latina Vittoria Ciaramella: “Secondo i dati del Viminale sono già 93 le donne uccise quest’anno in Italia e di queste 83 in famiglia, nel luogo in cui dovrebbero essere più protette e prevalentemente da parte del parnter. I giovani devono sapere che il genere è un valore aggiunto”