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Latina, approvato il Pua, Fratelli d’Italia chiede e ottiene quattro nuove concessioni. Sodisfatti gli assessori Muzio e Di Cocco

Critiche dall'opposizione, Colfi e Campagna: "Unica modifica al Pua-Coletta per soddisfare interessi privati"

LATINA – Un lunghissimo consiglio comunale all’antivigilia di Natale, ha approvato, fra l’altro, l’adozione del nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA), esaminato nei giorni scorsi nelle commissione Urbanistica e Marina, riunitesi in seduta congiunta. Approvate anche quattro nuove concessioni balneari che sorgeranno su tratti di spiaggia finora libera.

Soddisfatta l’assessore all’Urbanistica  Annalisa Muzio che parla di un piano che “promuove lo sviluppo economico, ma lo fa nel pieno rispetto dell’ambiente, un aspetto fondamentale per il futuro della nostra costa. Questo piano rappresenta  – sottolinea Muzio – un’opportunità straordinaria per rilanciare la nostra marina e il turismo, prevedendo la sistemazione degli spazi delle spiagge, ora dedicati non solo agli sport, ma anche all’inclusione delle persone con disabilità. È un passo avanti verso una fruizione delle nostre spiagge che sia accessibile a tutti, creando un ambiente accogliente e inclusivo. Inoltre, il Pua offre giuste opportunità di investimento ai privati, rendendo la nostra costa ancora più appetibile per turisti e residenti. Tuttavia, è importante sottolineare che il Piano è solo un tassello, seppure cruciale, di un progetto più ampio per la nostra Marina. Deve essere visto in sinergia con il Piano di Protezione della Costa della Marina e con il lavoro di pianificazione che stiamo portando avanti per la perimetrazione dei nuclei abusivi, così come con i Ppe di Borgo Sabotino e Borgo Grappa”.

“Consentirà il cambio di passo atteso da tempo – sottolinea l’assessore alla Marina Gianluca Di Cocco –  la destagionalizzazione. Questo consentirà un rilancio economico e turistico del territorio e contribuirà anche ad allontanare il degrado ed incrementare la sicurezza”. Riteniamo che la delibera approvata –  continua Di Cocco – sia uno strumento che vada incontro alle esigenze del turista, del frequentatore della Marina e che metta in condizione ogni operatore commerciale di operare nella massima tranquillità. Ma, soprattutto, che consentirà il cambio di passo atteso da tempo: la destagionalizzazione. Il partenariato pubblico-privato potrà essere incentivato con protocolli atti ad ottimizzare gli aspetti dei costi che oggi ricadono sull’amministrazione, come per esempio la pulizia dell’arenile e progetti a tutela e protezione della costa, servizi di salvamento collettivi e molto altro”.

LE CRITICHE  – Ma è polemica dalle opposizioni. Il piano era stato redatto dalla precedente giunta e a parlare è la delegata di allora alla Marina Maria Grazia Ciolfi, oggi capogruppo del M5S: “Del nuovo Piano di Utilizzazione degli Arenili salta gli occhi che l’unica modifica al lavoro realizzato nella prima amministrazione Coletta sia stata apportata per accontentare Fratelli d’Italia, ovvero il primo partito dell’attuale maggioranza.  Le altre 17 osservazioni, presentate da associazioni, privati cittadini, imprenditori ed enti quali Lega navale, hanno ricevuto una porta in faccia. I 4 nuovi stabilimenti – continua Ciolfi – non servivano ma, ancora più grave, andranno a ridurre l’ampiezza della spiaggia destinata all’accessibilità ottimale per rendere autonome le persone con disabilità e divideranno in due parti l’area destinata agli eventi, per cui sarà impossibile ospitare concerti».

«Il PUA non può sacrificare le spiagge pubbliche a favore dei privati –  sottolinea la consigliera Pd Valeria Campagna  – La maggioranza ha deciso di stravolgere l’impianto del PUA accogliendo
una sola osservazione: quella presentata da Fratelli d’Italia, firmata dall’allora commissario comunale e oggi assessore Michele Nasso. Questa modifica prevede l’incremento di 4 nuove concessioni private, a scapito delle spiagge pubbliche e in aree sensibili come quelle dedicate agli eventi e alla spiaggia accessibile per persone con disabilità. Una scelta che trovo inaccettabile e che solleva molti interrogativi: quali sono le reali esigenze di nuovi stabilimenti, soprattutto dopo il calo di fruitori registrato quest’anno? Perché sacrificare spazi che dovevano rimanere a disposizione di tutti?»

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