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cronaca

Estradato dalla Spagna e arrestato a Fiumicino Gian Luca Ciprian, protagonista dell’operazione Reset

Atteso il verdetto del processo

polaria

Gian Luca Ciprian, 45 anni, è stato arrestato ieri mattina all’aeroporto di Roma Fiumicino, al termine di una lunga attesa legata a una misura cautelare emessa nel febbraio 2021 nell’ambito dell’operazione Reset. Ciprian, noto narcotrafficante pontino, era stato coinvolto in una delle principali inchieste dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. L’operazione, avviata dalla squadra mobile di Latina nel 2020, aveva portato all’arresto di 19 persone accusate di traffico di droga, estorsioni e omicidio, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Il processo è ora in fase finale, con la sentenza attesa proprio in questi giorni.

Nonostante fosse già sotto indagine, Ciprian non era stato arrestato nel corso delle operazioni dell’inchiesta, poiché nel gennaio 2020 si trovava in Spagna a scontare una condanna per il coinvolgimento in un traffico di cocaina. Era stato infatti arrestato nel paese iberico per aver partecipato all’importazione di un ingente carico di droga, pari a quattro quintali e mezzo di cocaina.

Le autorità spagnole, a seguito della richiesta di estradizione avanzata dall’Italia, hanno acconsentito al trasferimento di Ciprian. Questa mattina, infatti, l’uomo è stato prelevato dal Brians 1 Penitentiary Center di Barcellona e, dopo essere stato accompagnato all’aeroporto, è giunto a Fiumicino con un volo diretto. Qui, gli agenti della Polaria lo hanno arrestato e notificato l’ordinanza di custodia cautelare, accompagnandolo successivamente nella casa circondariale di Roma Rebibbia.

Ciprian, già noto alle cronache per il suo legame con il traffico di stupefacenti, aveva anche sfuggito un agguato nel 2012, quando, a Sezze Scalo, un attacco armato legato al narcotraffico aveva portato alla morte di due persone, Tiziano Marchionne e Alessandro Radicioli.

Ora, con la sua estradizione e l’arresto, si conclude una lunga fase di attesa per l’esecuzione dell’ordinanza cautelare emessa nei suoi confronti. Contestualmente, prosegue il processo legato all’inchiesta Reset, dove la procura contesta l’aggravante del metodo mafioso nei confronti di 31 imputati. Le arringhe difensive si sono concluse ieri, e oggi è attesa la sentenza che chiuderà il capitolo giudiziario di uno degli episodi più significativi legati al narcotraffico nella regione.

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