Cielo Reves nasce con l’intento di far incontrare generi diversi ma sempre meno eterogenei tra loro: Jazz, Canzone d’autore, Blues, Tango Nuevo, Rock.
Denominatore comune è il carattere improvvisativo peculiare di
tutte queste musiche.
Per tentare di definire alcune delle proposte in concerto, (e alcuni brani sono già disponibili su Spotify o ITunes) ci vengono appunto in aiuto le etichette elaborate automaticamente dai logaritmi di condivisione dei suddetti social: “World Jazz”, recita uno di questi ….ma sono solo fredde definizioni….
I componenti del gruppo, provenienti dalle più disparate esperienze musicali sono invece più inclini a liberarsi da etichette per cercarsi un idea, un istante di stupore dove l’improvvisazione, la ricerca timbrica e la memoria emotiva fungano da unico orientamento.
Tanto per rimanere in tema di accostamenti scellerati: Ornette Coleman nel 1959 intitolò un disco “ The Shape of Jazz to Come”. Ora il melting pot sonoro dei Cielo Reves è molto diverso da quello del grande sassofonista e compositore ma l’intento creativo ha dei punti in comune, così come li ha con il contrabbassista Charlie Haden, il cui percorso musicale più volte si contaminò con il Tango o la musica popolare.
“Cielo a Reves” è un espressione che appare nelle parole del famoso “Vuelvo al sur” di Astor Piazzolla e che ben condensa l’ approccio poetico del gruppo: tra le sponde del Tango e del Blues, del Rock e del Jazz scorreranno le andature e i suoni di quella che viene chiamata altresì dai critici “ musica di confine”.
Tanto per citare qualche esimio musicista di riferimento, a parte il già citato Charlie Haden, Joni Mitchell, Bill Frisell, Dave Holland, Pink Floyd, Elliot Smith, Lhasa de Sela….
È giusto infine concludere la presentazione del gruppo riflettendo sulla presenza fondamentale della voce che permette alla “parola poetica “ di incontrare il genere canzone.
In questa chiave il gruppo propone brani preziosi di grandi autori e poeti fino ad accostamenti audaci come quello tra “IF” dei Pink Floyd e la melodia tradizionale partenopea.
Etta Lomasto voce
Giovanni Giugliano contrabbasso
Alessandro Girotto chitarra, live electronics
Lucrezio de Seta batteria