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dopo l'approvazione

Legge Regione Lazio contro il caporalato, Omizzolo : “Bene approccio sociale e indici di congruità”

Plauso dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil regionali e di categoria

LATINA  – Vista dalla provincia di Latina, terra di agricoltori e di braccianti,  l’approvazione nel cuore della notte da parte del Consiglio Regionale del Lazio della legge contro il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura, ha il sapore di una vittoria, soprattutto per i lavoratori e di chi si batte da molti anni al fianco degli ultimi. Non usa enfasi però Marco Omizzolo, il sociologo divenuto  la bandiera dell’ antischiavismo 2.0 tanto da essere stato insignito al Merito dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Adesso bisogna applicarla”.

L’APPROCCIO SOCIALE –  “Con questa legge la Regione Lazio prende una posizione molto chiara e assume principi e una visione del fenomeno che da tempo portiamo avanti, con un approccio che è anche sociale, con l’impegno concreto per la formazione, a partire dai corsi di italiano, che serve all’emersione dallo sfruttamento lavorativo. E’ una norma che va nella direzione di quella nazionale, una  freccia in più per combattere sistemi fondati sullo sfruttamento”.

L’INDICE DI CONGRUITA’ – L’altra novità è l’inserimento dell’indice di congruità che fissa i parametri entro i quali si definisce lo sfruttamento: “Se un’azienda agricola ha due lavoratori, è impossibile che si raccolgano 100 ettari di cocomeri in tre giorni”, spiega Omizzolo

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I SINDACATI  –  “La legge regionale approvata oggi costituisce un importante passo in avanti per rafforzare gli strumenti di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato in agricoltura” è il parere di Cgil, Cisl e Uil del Lazio, della Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil del Lazio. “Di particolare rilevanza ci sembra la volontà di valorizzare il ruolo della rete del lavoro agricolo di qualità, strumento introdotto con la legge nazionale contro il caporalato (l. 199/2016) che prevede una sinergia tra istituzioni, sindacato e associazioni d’impresa al fine di promuovere la legalità nella filiera agroalimentare, attraverso meccanismi che possano regolare il mercato del lavoro, il trasporto e l’accoglienza dei lavoratori, principali punti di interesse dei caporali e della criminalità. La legge prevede inoltre alcune misure per rendere il mercato agricolo più trasparente, attraverso elenchi di prenotazione per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Importante, infine, anche l’istituzione dell’osservatorio regionale.Ora non ci sono più l’alibi. Occorre fare fronte comune per isolare chi non rispetta le regole e opera in regime di dumping sociale scaricando i costi di questa competizione sulla pelle dei lavoratori”.

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