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Una mucca per fare Natale in Africa: a Latina la raccolta è già partita

Suor Giovanna: "L'anno scorso per mangiare un pezzetto di carne sono arrivati 500 bambini"

LATINA – Una mucca per Natale. E’ il regalo in cui sperano centinaia di bambini dei villaggi  della diocesi di N’Zèrèkorè in Guinea Conakry, Africa. Un posto sperduto del mondo che stiamo imparando a conoscere. Si tappino orecchi e occhi per un attimo i vegetariani, ma questa va detta: l’anno scorso per mangiare una mucca comprata con i soldi arrivati da Latina si sono presentati in 500, tutti sotto i 12 anni.

“La voce si è sparsa nei villaggi intorno a noi e i bambini hanno fatto chilometri e chilometri a piedi pur di arrivare. Era Natale e l’offertorio non finiva mai tanti erano, uno dopo l‘altro, richiamati non certo dalla Messa, ma da quella promessa di mangiare un po’ di carne. Erano talmente felici che sembrava che ognuno di loro dovesse avere una mucca intera”, ride Suor Giovanna, la religiosa che nonostante il piatto di riso al giorno e il diabete continua la sua opera caparbia di realizzare dispensari e sale parte per far partorire le donne e curare chi non può permettersi la sanità pubblica a pagamento; ma anche organizzare coltivazioni e allevamenti; corsi di formazione per infermieri; e come se non bastasse gestire un orfanotrofio dove in questo momento ci sono 60 bambini dagli 0 ai 4 anni.

Quello che raccontiamo qui è solo un altro pezzetto di una storia scoperta un po’ per caso, che passa da Latina dove la suora ha trovato il sostegno di una comunità che si chiama Cucuas Onlus e di tante persone che si sono trasformate facilmente in amici dai quali accettare aiuti e doni e dispensare sorrisi contagiosi. Una delle tantissime cose che le riescono bene.

Il primo dispensario medico, quello di Boè, per esempio, solo nei primi mesi di attività ha dato assistenza a oltre 4000 persone e l’affluenza è stata poi sempre in aumento. “L’obiettivo  – spiega – è sempre quello di aiutare la gente e creare un futuro ai nostri ragazzi per evitare che partano per l’Europa. Dobbiamo arrivare a dieci dispensari, così avrò coperto tutto i territorio della diocesi. Vorrei anche costruire un centro di formazione per fare studiare i bambini dell’orfanotrofio quando a quattro anni devono andare via e per far studiare i ragazzi dei villaggi. E poi – aggiunge la suora – in questi giorni a Latina, grazie all’aiuto di Patrizia Randich ho conosciuto un radioamatore che potrebbe darmi l’occorrente per avviare il sogno di una radio per l’informazione e la formazione delle persone perché parliamo di una zona dove non ci sono le scuole e la radio sarebbe scuola”.

Sembrava quasi impossibile realizzare quei progetti  quando 9 anni fa la onlus di Latina ha cominciato a collaborare con la Congregazione delle Suore di Maria Vergine e Madre di cui suor Giovanna fa parte e successivamente quando la Cucuas ha avviato il progetto Ho cura di te . Eppure, donazione su donazione, i primi tre dispensari sono stati realizzati e il quarto è in costruzione. Sono state salvate donne e bambini, sono state impiantate e vengono gestite  una serie di piccole attività produttive per l’autosostentamento, si sono creati posti di lavoro e adesso arriverà un altro Natale: “Lancio un appello, sarebbe bellissimo avere un’altra mucca per poter consentire ai bambini di godere ancora di un piatto di carne nel giorno della venuta al mondo del Salvatore”. A Latina la raccolta è già partita.

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