LATINA – Ha compiuto un viaggio migratorio di diecimila lunghissimi chilometri, una farfalla avvistata nel giardino di Ninfa: “E’ un esemplare rosso e nero e non ne vedevamo da qualche tempo – racconta Antonella Ponsillo, direttrice del Monumento Naturale – è stata una bellissima sorpresa”.
Anche le api sono tornate a popolare l’oasi. E’ quasi una musica quella prodotta dal lavorio degli insetti più laboriosi, legati inscindibilmente alla vita dell’uomo. La si può ascoltare stando sotto gli alberi ora che i rami sono carichi di fiori: “L’anno scorso avevamo avuto una diminuzione nel numero delle api e invece quest’anno sono tante e sembrano quasi esprimere felicità per aver ritrovato il loro nettare. Questa profonda energia che c’è nel giardino è senz’altro di buon auspicio per tutti noi”.
La primavera è storicamente il momento più spettacolare per visitare questo luogo ricco di alberi orientali, ma quest’anno il coronavirus impedisce ai visitatori di goderla: “Non c’è spazio sui rami degli alberi, tutto è coperto da petali che cominciano a cadere come una pioggia e i prati si riempiono” descrive la direttrice.
La Fondazione Caetani che gestisce questo bene unico al mondo, ha già un piano “B” per riaprire le porte: “Abbiamo già fatto delle simulazioni con ingressi molto distanziati. Appena avremo delle indicazioni precise ci attiveremo adottando tutti gli accorgimenti necessari”.
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