APRILIA – Anche la diossina è in valori elevati al di sopra della norma. L’Arpa Lazio ha completato gli esami di laboratorio sui primi due campioni prelevati nelle adiacenze della Loas, l’azienda di trattamento rifiuti andata in fumo domenica sera con effetti pericolosi e pesantissimi sul territorio circostante. L’ARPA Lazio ha installato a breve distanza dall’area interessata un campionatore ad alto volume – si legge in una nota dell’Agenzia regionale per l’Ambiente – strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine.
Il monitoraggio è stato avviato nelle prime ore del 10 agosto ed è tuttora in corso. È stata anche elaborata una mappa delle aree di probabile massima ricaduta degli inquinanti.
Per quanto riguarda le diossine, il Campione prelevato il 10 agosto rilevava un valore di diossine TEQ di 303; 216 di benzo(a)pirene 216 e 2361 di PCB. Una seconda rilevazione è stata effettuata l’11 agosto e ha rilevato diossine per 87 pg per metro cibo; 7,9 di Benzo(a)pirene e 768 di Pcb in discesa rispetto almgiorno precedente, ma comunque molto al di sopra della media stimata come compatibile dall’Oms.
Per quanto riguarda le diossine – spiegano da Arpa Lazio – non esiste un riferimento normativo in aria ambiente.
Concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) in ambiente urbano di diossine e furani sono stimati (dati World Health Organization WHO nel documento Guidelines for Europe 2000) pari a circa 0,1 pg/m3 , anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni in aria di 0,3 pg/m3 o superiore sono indicazioni per fonti di emissione localizzate.
Il valore di entrambi i campioni è superiore al valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano.
IL SINDACO ANTONIO TERRA – Nel corso di una video conferenza tenuta con il direttore della Asl di Aprilia, Belardino Rossi, il sindaco di Aprilia Antonio Terra ha fatto ieri il punto della situazione. “L’azienda era autorizzata dalla Provincia a stoccare 1900 di rifiuti all’esterno dei tre fabbricati e gli inquirenti indagano per capire se la normativa fosse rispettata, e se è doloso. La cosa più importante è capire quale impatto questo incendio avrà sul nostro territorio, dobbiamo aspettare perché sono cose complesse”.
LA ASL – Da un lato una centralina dell’Arpa per il rilevamento dlele polveri sottili posta a cinque chilometri dalla struttura non ha rilevato scostamenti – ha detto Belardino Rossi – esappiamo anche che i venti, la sera di domenica mentre era in corso l’incendio, tiravano verso il mare, quindi il centro abitato di Aprilia non dovrebbe essere stato investito dalla nube. Proprio l’esame dei venti – ha detto Rossi . ci darà indicazioni per capire dove si possano essere depositate le sostante tossiche.
IL PARAGONE CON L’INCENDIO ALLA ECO X DI POMEZIA – Per sintetizzare, la situazione è peggiore di quella rilevata durante lo spaventoso incendio alla Eco X di Pomezia nel 2017 (lo scheletro dell’azienda anche in quel caso di rifiuti, è ancora visivìbile dalla Pontina). A titolo informativo, l’Arpa segnala il valore delle diossine misurate in prossimità dell’incendio Eco X (Via Pontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 77,5 pg/m3 . Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili il benzo(a)pirene, è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite pari a 1 ng/m3 come concentrazione media annua. Il valore di entrambi i campioni è superiore al valore limite annuale previsto dalla normativa. Per quanto riguarda i PCB, a titolo informativo, si segnalano i valori dei PCB misurati in prossimità dell’incendio Eco X (Via Pontina Vecchia, Pomezia) nei giorni 05-06 maggio 2017 pari a 394 pg/m3 e quelli rilevati presso l’impianto durante l’incendio del TMB (via Salaria, Roma) nei giorni 11-13 dicembre 2018 (1019, 250, 524, 434, 562 pg/m3).