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lamette e assorbenti

No Tampon Tax, a Latina dividono anche le mestruazioni

La vera sfida è trovare una sintesi perché il ciclo non ha colore politico

LATINA – Ho seguito con vivo interesse le proposte arrivate dalla politica a Latina su un argomento che fino a poco tempo fa avrebbe fatto imbarazzare molti: la no tampon tax. Azzerare l’Iva sugli assorbenti igienici e gli altri prodotti per il ciclo delle donne o riconoscere loro dei voucher a seconda della fascia di reddito. Da una parte Lbc, dall‘altra Fratelli D’Italia. Proposte diverse, non divisive, anche se a qualcuno sfugge la differenza.

Quello che molte di noi hanno trovato inutile, e anche ridicolo, è soffermarsi su chi sia arrivato prima a dare ai giornali il comunicato stampa con la propria proposta che, evidentemente, è maturata in entrambe le formazioni politiche, non dalla sera alla mattina sulla spinta di genialità locali, ma sulle ali (è il caso di dirlo) di una sensibilità diffusa che sta attraversando l’intera società europea e che è stata preceduta da altri esempi con Paesi in cui ha già trovato serena applicazione.

Sul fatto di non considerare l’argomento marginale –  visto che le lamette da uomo hanno già Iva al 4% perché considerate bene primario – penso che siamo tutti perfettamente d’accordo. Prendo anzi in prestito un’efficace espressione dell’immunologa Antonella Viola – professoressa ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP-Città della Speranza) – oltre che bravissima divulgatrice.  Riferendosi al Covid, la Viola ha detto che parlare di un virus come di un nemico e della ricerca scientifica come di una guerra per abbatterlo, non è corretto e anzi ci fa “capire quanto sia sbagliata la nostra postura nel mondo”, ovvero quanto sia insensato considerare straordinaria una cosa che è presente in natura e fa parte delle sue dinamiche.

Il ridicolo  – trovo – sia passare da argomenti tabù, come il ciclo delle donne, a fare di una bandiera sbandierata, le mestruazioni. Sarebbe segno di grande maturità e reale interesse, di fronte a due proposte diverse sullo stesso argomento, che ognuno provi a spiegare bene le differenze, per illustrarle meglio alla collettività e non solo alla sua parte politica. I toni alti non servono, serve piuttosto una pacata concretezza e un fronte comune su questioni ampiamente trasversali.

Allora, se la nostra postura nel mondo è corretta, occupiamoci senza imbarazzi di argomenti naturali che riguardano tutte le donne in età fertile. Non importa se Fratelli D’Italia vuole azzerare la spesa a 7000 donne pontine con reddito basso e istituire il sistema dei voucher, o se Lbc propone di eliminare l’Iva per tutte, sulla considerazione che le lamette da uomo non sono riconosciute per fasce di reddito. Questo infatti è solo un punto di vista e ognuno può e deve difendere e valorizzare il suo, perché abbiamo la fortuna di possedere (sia pure teoricamente), la libertà di vedute, di pensiero di opinioni politiche.

Anzi sarebbe opportuno trovare una sintesi e apparire coese come donne, visto che il ciclo non distingue tra destra, centro, sinistra e civici. E sarebbe ancora meglio che queste scelte fossero nazionali, perché le donne di Firenze (dove la misura è stata approvata) non sono diverse da quelle di Latina, Milano o Palermo.

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