PONTINIA – L’Autobus di Stalin è il titolo di un breve saggio che Antonio Pennacchi scrisse nel dicembre del 2004 per un numero della rivista Limes dedicato alla Russia e la sua trasposizione teatrale è anche uno dei primi frutti della collaborazione tra Antonio Pennacchi e l’attore e regista di Latina Clemente Pernarella. Lo spettacolo che ne è nato sarà in scena interpretato e diretto proprio da Clemente Pernarella al Teatro Fellini di Pontinia, il 19 e il 20 novembre alle ore 20.45.
“Per noi che facciamo della identità collettiva uno dei principali obiettivi, questo appuntamento assume un peso e una importanza particolare”, spiegano dal Teatro. E per questo motivo a corollario dello spettacolo ci saranno due iniziative pensate e realizzate grazie alla collaborazione con Anna Eugenia Morini e Stefano Furlan: “Effetti collaterali” un incontro con il pubblico organizzato presso il centro di formazione CLAP in Via Don Torello a Latina che si terranno il 17 novembre alle ore 18.30 ( parteciperanno il regista Clemente Pernarella e Massimiliano Lanzidei editor dell’autore Antonio Pennacchi); e “L’anteprima giovani” una replica dello spettacolo che si terrà il 18 novembre alle ore 18 dedicata agli under 25, seguirà l’ incontro con il regista
Inoltre, la struttura teatrale ha previsto la realizzazione di un servizio per il pubblico denominato : “Un Bus chiamato Fellini” un servizio navetta che prevede andata e ritorno dalla città di Latina sino al Teatro Fellini.
“L’idea di ampliare il testo immaginandone una trasposizione teatrale, elaborandolo in chiave saggistico-drammaturgica, è di poco successiva all’uscita su Limes – spiega in una nota Pernarella – Il presupposto di fondo è che l’iperbole dialettica che sottende alle tesi espresse nello scritto possa avere un fondamento qualora l’analisi sia spostata sul piano etico, intendendo per ethos una partecipazione umana al caso storico partecipata e giustificata dal contesto in cui si manifesta il comportamento esposto. Tutta l’opera di Pennacchi per ammissione dello stesso autore poggia su radici assolutamente biografiche che, come accade solo per i grandi autori, divengono elementi universali del racconto e del dramma. Nel caso dell’Autobus pesano il sentimento di appartenenza al proletariato e alle istanze ancora vive delle classi sociali più svantaggiate, il passato da operaio e la strenua difesa dei valori collettivi naufragati, dal punto di vista ideologico, con la caduta del muro di Berlino. Certamente, in questo scritto come nel resto della sua opera, la sensibilità nei confronti di alcuni temi si acuisce attraversando il processo mitopoietico che l’autore mette in atto ponendo il territorio della provincia di Latina al centro del sistema di analisi e narrazione. La migrazione indotta dallo sviluppo economico, la nascita di una comunità senza presupposto storico e culturale, il concetto di collettività, da elementi biografici divengono nell’”Autobus di Stalin” cardini del processo logico, categorie appunto universali”.
Info e prenotazioni 3925407500 / 3292068078 / www.fellinipontinia.it