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in tribunale

Incendiarono l’auto della delegata alla Marina di Latina, Maria Grazia Ciolfi, chiesto il rinvio a giudizio

L'udienza davanti al Gup La Rosa è stata fissata per il prossimo 30 giugno

LATINA – Approda in Tribunale l’inchiesta sull’incendio appiccato a settembre del 2019 all’auto di famiglia della ex consigliera di Latina Bene Comune Maria Grazia Ciolfi e del commercialista Paolo Pelagatti, marito dell’esponente politica oggi impegnata con il Movimento Cinquestelle.

La Sostituta procuratrice della Repubblica Valentina Giammaria ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per Gianni Mastrostefano, 44enne originario di Velletri, residente a Latina, arrestato otto mesi circa dopo i fatti con l’accusa di essere il mandante dell’attentato a scopo intimidatorio, e per l’esecutore materiale, Valentino Mandrelli, 34enne anche lui di Velletri. L’udienza preliminare si terrà il 30 giugno prossimo davanti al Gup Mario La Rosa.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, che hanno portato alla luce particolari inquietanti, il rogo doveva servire a intimidire proprio la Ciolfi nella sua veste di  consigliera titolare della delega alla Marina, “colpevole” di aver sollecitato controlli sulla regolarità di un’area in Via Valmontorio al Lido di Latina gestita dallo stesso Mastrostefano che voleva così costringerla a “omettere un atto del suo ufficio”. Nella sua richiesta, la pm titolare del fascicolo rimarca come l’incendio fu appiccato quando era buio, entrando nel giardino privato dell’abitazione della Ciolfi e utilizzando liquido infiammabile. Un rogo che svegliò in piena notte tutta la famiglia costretta a chiedere aiuto ai vigili del fuoco quando il Suv Opel era già avvolto dalle fiamme.

“Il pensiero va subito alla gravità delle conseguenze che questo fatto violento ha avuto sui miei figli,  su mio marito e su di me, ma al di là della sofferenza personale e dei danni materiali, va rimarcata la gravità di un gesto attraverso il quale si voleva far prevalere un interesse privato, per giunta illegale, sull’interesse pubblico. Alla comunità dico che, nonostante tutto, è importante non tacere mai e denunciare sempre, per poter difendere il bene comune contro ogni tentativo di sopraffazione. In ultimo, devo sottolineare quanto questo fenomeno delle minacce agli amministratori locali sia poco considerato nonostante la sua diffusione e nonostante il continuo aumento dei casi testimoniato dal report annuale di Avvisopubblico”.

Le due parti offese, Maria Grazia Ciolfi, difesa dall’avvocato Domenico Casillo, e il marito, Paolo Pelagatti, difeso dall’avvocato Stefano Reali, hanno annunciato che si costituiranno parte civile.

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