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Latina, insegnanti sul piede di guerra: “Non vogliamo morire precari”

Alessandra Gammino (Anil): "Chiediamo il doppio canale di reclutamento"

LATINA  – Sono sul piede di guerra le migliaia di docenti precari della scuola pubblica italiana dopo che nel Decreto Anticipi, in discussione al Senato sono saltati gli emendamenti sul doppio canale di reclutamento per stabilizzare i docenti utilizzando le graduatorie Gps. Una situazione di precariato (qualche volta a vita), mentre le cattedre restano scoperte, che riguarda molto da vicino anche la provincia di Latina come denuncia Alessandra Gammino, presidente Associazione Nazionale Liberi Insegnanti mentre continua la raccolta di firme  sulla piattaforma Change.org  per la petizione al Governo “Non voglio morire precario”.

“Una situazione assurda che accade da oltre 20 anni. Un meccanismo che si è ingrippato e che potrebbe essere liberato semplicemente facendo scorrere le graduatorie –  spiega Gammino indicando come soluzione per l’assunzione degli insegnanti di ogni ordine e grado, il doppio canale di reclutamento – Cioè 50% assunto da concorso e il 50% da graduatorie provinciale di supplenti, questo sarebbe sufficiente per risolvere la problematica”, aggiunge invocando un emendamento in questo senso da approvare in Parlamento. “Abbiamo insegnanti che vivono una vita precaria non solo a livello locale, ma anche nazionale costretti magari ad abbandonare la famiglia per andare a insegnare al sud o al nord, e viceversa. La scusa è che non sono idonei, ma se insegnano da settembre a giugno come fanno a non essere idonei? Se la guardiamo poi dal punto di vista degli studenti, a loro manca la continuità didattica”, aggiunge la presidente dell’Anli.

Ne abbiamo parlato con lei su Gr Latina

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