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la tragedia

La morte di Palmegiani, i funerali giovedì. Doppia inchiesta e il messaggio di Sofia che ha condiviso la camera nell’ultima notte

"Mi ha raccontato la sua sofferenza, i suoi disagi, i suoi tormenti"

LATINA – Saranno celebrati giovedì i funerali di Luca Palmegiani. Nella cattedrale di San Marco alle 14,30 del 16 gennaio sarà dato l’ultimo addio all’attivista di Forza Italia che si è tolto la vita a Roccaraso mentre era in corso la convention del suo partito, “Azzurri in vetta”.

Intanto una seconda inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica dell’Aquila indaga su tempi e modalità dei soccorsi prestati a dopo la tragica scomparsa del 25 enne precipitato  dal quarto pieno di un hotel di Roccaraso.

Accanto al fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio contro ignoti, che vuole fare luce su eventuali pressioni o motivi esterni che possano aver indotto il 25 enne di Latina al gesto estremo, la Procura della Repubblica dell’Aquila indaga su quanto avvenuto dopo l’allarme dato da una donna che ha trovato il corpo sull’asfalto. Erano le 13,30:  il paziente è stato stabilizzato dai sanitari del 118 giunti sul posto e portato all’ospedale di Castel Di Sangro in ambulanza visti che l’elicottero non poteva atterrare per le cattive condizioni meteo;  poi da qui Palmegiani è stato trasferito in codice rosso e in pericolo di vita all’ospedale dell’Aquila dove alle 16,30 ne è stata dichiarata la morte.

Sequestrate dai carabinieri che stanno svolgendo le indagini anche le immagini delle telecamere dell’hotel il cui il giovane alloggiava.

Ieri intanto l’autopsia ha confermato le gravi lesioni subite dal corpo caduto di schiena e si attendono gli esami tossicologici per i quali ci vorrà più tempo.

Ma quello che sembra emergere ora, anche dai racconti di chi ha condiviso con lui gli ultimi giorni e tanti momenti è che Luca viveva una sofferenza profonda. Lo racconta bene il post “Voglio varcare la soglia dell’angoscia che mi opprime”, affidato a Instagram quando il ragazzo aveva già preso la sua decisione.
Poi il lungo messaggio di addio della sua più cara amica, Alice che dice: “Non ho saputo proteggerti come avevo promesso”.
Oggi, quello di Sofia, la giovane attivista di Forza Italia che ha condiviso con lui la camera “nella sua ultima notte. In spirito di militanza e fratellanza – spiega  –  Al posto mio poteva esserci Andrea, Marco, Deborah, Livia e come a me, avrebbe detto a voi ciò che ha raccontato a me, e che ha raccontato a tanti di noi: la sua sofferenza, i suoi disagi, i suoi tormenti”. Poi aggiunge: “Luca era una persona meravigliosa. Dotata di una purezza rara, di sensibilità ed emotività elevata, che lo portavano ad essere una grande ruota motrice nella militanza del giovanile lombardo. Luca sapeva dove voleva andare, rideva, scherzava tra di noi, ma soffriva un grande male che soffriamo in tanti oggi: non riusciva a credere fino infondo a se stesso, in ciò che era e nella bellissima persona che era per tutti noi. Viveva le difficoltà che viviamo in tanti e le sofferenze che accomunano molti di noi: cresciamo, ci laureiamo, iniziamo a lavorare anche con successo, ma oggi trovare una persona complice, con cui crescere e con cui costruire cose belle, in famiglia, è difficile. Nessuno di noi sa perché. Lo desideriamo tanto, in tanti, ma fatichiamo. Ci riusciamo in pochi, e la famiglia è il nido più intimo di ciascuno di noi. Noi eravamo la sua famiglia, e il nostro movimento giovanile è un nido per tanti di noi. Un posto dove militando riempiamo i piccoli o grandi vuoti che ciascuno porta in cuore”.
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