Una perdita di oltre 35mila imprese guidate da under 35 nel solo quinquennio 2018-2023, nei settori del commercio, della ristorazione e della ricettività. I dati diffusi da Confesercenti nazionale non lasciano spazio a interpretazioni: il tessuto imprenditoriale giovanile in Italia è in crisi, e la provincia di Latina non fa eccezione.
A lanciare l’allarme, anche a livello locale, è Matteo Tulli, Delegato Giovani Imprenditori di Confesercenti Provinciale di Latina: “Molti giovani, pur avendo idee valide e spirito d’iniziativa, rinunciano a fare impresa a causa di un contesto generale che non li favorisce. Siamo di fronte a una vera e propria emorragia di energie imprenditoriali, aggravata da burocrazia, carenza di accesso al credito, fiscalità opprimente e un ecosistema che spesso penalizza chi è all’inizio del proprio percorso.”
Secondo Tulli, il problema non risiede nella mancanza di volontà o talento, ma nell’assenza di condizioni eque e strumenti concreti per permettere alle nuove generazioni di costruire il proprio futuro. “I giovani non cercano scorciatoie – sottolinea – ma strumenti adeguati per esprimere il proprio potenziale.”
La richiesta, rivolta alle istituzioni, è chiara: ripensare le politiche giovanili in ambito imprenditoriale con una strategia organica e duratura. Una strategia che punti sulla formazione mirata e accessibile, su una reale semplificazione amministrativa, su incentivi pensati su misura per chi apre una nuova impresa, e su un più forte collegamento tra scuola, università e mondo del lavoro, per costruire percorsi di crescita e occupazione più coerenti con le ambizioni dei giovani. “Altrimenti – avverte Tulli – il ricambio generazionale resterà solo una bella intenzione.”
Intanto, Confesercenti Giovani Latina continua a fare la sua parte sul territorio, sostenendo le startup locali attraverso il microcredito, l’orientamento per l’accesso ai bandi, attività di consulenza e percorsi di tutoraggio rivolti a chi sceglie di avviare un’attività. “Ma da soli non basta – conclude Tulli – servono risposte rapide e coerenti con la portata del problema da parte delle istituzioni, a tutti i livelli. Il tempo delle analisi è finito: è il momento di agire.”
