LATINA – Hanno parlato le parti civili questa mattina nel corso del processo per l’omicidio di Matteo Vaccaro, ucciso al Parco Europa di via Bruxelles a Latina il 31 gennaio del 2011 da un colpo di pistola. L’avvocato Paolo Benedetto Faralli ha ricostruito il giorno della lite avvenuta nella via dei pub tra la vittima e il cugino di Francesco D’Antonio, uno degli imputati, e le fasi successive fino all’incontro in via Bruxelles tra Matteo, il fratello Alberto e poi l’altro gruppo dove c’erano i sei imputati, sottolineando anche l’esame delle testimonianze raccolte prima dell’antefatto. Poi ha parlato per oltre due ore l’avvocato Luca Amedeo Melegari che ha tracciato anche un profilo psicologico dei sei imputati. <Il vostro compito – ha detto in aula rivolgendosi ai giudici della Corte d’Assise – è dare un senso e una spiegazione a chi da due anni vive un dramma e lo vivrà per tutta la vita – ha sottolineato riferendosi ai Vaccaro – e dovete fare una risposta obbligatoria a questo atto criminale che ha sottratto un ragazzo all’affetto dei suoi cari>. I familiari, il padre, la madre e il fratello hanno richiesto un milione e mezzo di euro come risarcimento e 500mila euro di provvisionale mentre la sorella un milione di euro e 400mila euro di provvisionale. La prossima udienza è fissata per il 4 luglio quando inizieranno a parlare i difensori degli imputati con le loro arringhe. La sentenza è prevista per l’11 luglio. Nel corso della sua requisitoria il pm Daria Monsurrò aveva chiesto lo scorso 27 giugno 117 anni complessivi di carcere per gli imputati: le pene più alte erano state richieste per Francesco D’Antonio ritenuto l’ispiratore, per lui il pm aveva chiesto 27 anni e poi per l’esecutore materiale Alex Marroni (24 anni), mentre per Paolo Peruzzi erano stati richiesti 18 anni. Per gli altri tre imputati invece la richiesta era stata di 16 anni ciascuno.
LA NOTA CGIL FP LATINA