(nelle foto: la linea produttiva dei famosi biscotti Plasmon; l’amministratore delegato di Heinz Italia Felipe Della Negra; il direttore dello stabilimento di Latina, Pasquale Califano; le torri di sterilizzazione dei vasetti)
LATINA – Il giro del mondo in un miliardo e 800 milioni di biscotti. Quelli prodotti in un anno dallo stabilimento Plasmon di Latina: “Se li mettessimo in fila potremmo fare quattro volte il giro del Pianeta” riassume efficacemente Pasquale Califano, 46 anni, direttore della fabbrica che emana zaffate inconfondibili del biscotto più famoso, quello che detiene l’86% del mercato italiano e profuma di infanzia (anche se oggi ce n’è una versione per grandi).
L’occasione per entrare nello stabilimento sulla Pontina (70 mila metri quadrati coperti dove si producono 412 diversi prodotti) è data dalla visita dell’amministratore delegato di Heinz Italia, Felipe Della Negra, il top manager italo-brasiliano che sta curando il progetto Filiera Italiana studiato in collaborazione con il Mipaaft (Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo) entrato nella sua fase operativa e che, ad aprile prossimo, arriverà ai consumatori con un fuoco di fila di comunicazione.
IL BOLLINO DI TRACCIABILITA’– “La trasparenza oggi è il nostro punto di forza, vogliamo rendere tracciabile al 100% tutta la filiera dal campo allo scaffale e produrre in Italia, con materie prime tutte italiane perché sono le migliori”. Fanno eccezione, banane e manghi, agnello, prugne e pochi altri: “Sono comunque tutti tracciabili al 100% – aggiunge il top manager – E al termine di questo percorso avremo il bollino di tracciabilità del Mipaaft, saremo i primi, ma riteniamo che ne beneficeranno tutte le aziende del settore. Il percorso sarà pubblicato e chi vorrà seguire l’esempio non dovrà fare altro che applicare il protocollo”. A stretto contatto con il 41 enne per metà di San Paolo del Brasile e per metà piemontese, lavora un gruppo di giovani manager che si sta prendendo cura di questa grande scommessa. Sarà il mercato a giudicare.
DAL 1969, I PRIMI 50 ANNI DELLO STABILIMENTO DI LATINA – Nel frattempo, lo stabilimento Plasmon di Latina con i suoi 305 dipendenti ha compiuto i suoi primi 50 anni ed è in rilancio dopo un periodo buio, in cui si era parlato di oltre novanta esuberi. Da qui escono 1000 vasetti al minuto, che sono un milione al giorno e 200 mila l’anno, tutti sterilizzati nelle due torri che recano impresso il marchio. Mentre dall’altra parte, quella profumata , corrono milioni di biscotti, tutti uguali, cotti attraverso un passaggio in 13 forni, e di cui è possibile persino conoscere l’ora esatta di impacchettamento.
“Dedichiamo particolare attenzione all’innovazione: 4 anni fa sono state rinnovate alcune delle linee produttive, tra cui quella dell’iconico biscotto, con un investimento di 64 milioni in tecnologia e sicurezza (3,3 dei quali quest’anno e altrettanti il prossimo anno)”, spiega il direttore Pasquale Califano.
L’azienda prova anche ad essere più green: “Abbiamo realizzato un impianto di cogenerazione che ci consente di produrre l’energia elettrica di cui abbiamo bisogno, mentre l’acqua di raffreddamento degli impianti è la nostra acqua calda”, aggiunge Califano. Per tradurre l’impatto di questa operazione di efficientamento energetico in emissioni di CO2 risparmiate, sono 620 tonnellate l’anno in meno: “Una quantità pari al traffico veicolare che produciamo per distribuire i prodotti, emissioni che così vengono in qualche modo compensate”.
Plasmon appare lanciata verso il futuro: “Lo stabilimento di Latina è centrale per la nostra produzione oggi”, assicura Della Negra.