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L'INTERVISTA

Addio alla Cattedrale di Carpini di Pantanello: abbattute 50 piante

A causa di due patogeni tagliato il doppio filare che disegnava una volta gotica

(la foto è di Cesare Galanti per il Campus di Musica)

LATINA – Il Viale dei Carpini di Pantanello di Ninfa, detto anche la Cattedrale Gotica per la forma a volta appuntita che evocava, è stato tagliato. Un pezzo di storia e natura che scompare. “Attività inevitabile, i patogeni che l’avevano colpita rischiavano di estendersi anche alle altre piante dell’Oasi e di Ninfa”, spiega il vicepresidente della Fondazione Roffredo Caetani, Massimo Amodio, geologo e progettista della rinaturalizzazione dell’area che si trova proprio accanto al Giardino più bello.

Il viale era stato una magnifica intuizione di Donna Lelia Caetani, ultima discendente del Casato proprietario del Giardino di Ninfa e dei terreni circostanti su cui è nata appunto l’Oasi di Pantanello. Era stata lei a immaginare che quelle piante ad alto fusto, crescendo governate,  potevano disegnare lo spettacolo naturale che sono state per decenni. La malattia invece è più recente, scoperta circa cinque anni fa e impossibile da curare come ci ha raccontato proprio Amodio.

“Probabilmente il sistema immunitario delle piante è stato colpito duramente a causa di due stagioni siccitose e ormai le piante erano pericolose, rischiavano di crollare”, spiega l’esperto. E’ stato un illustre fitopatologo, il professor Anselmi, a diagnosticare la patologia che aveva colpito tutto il viale, circa 50 piante distribuite lungo  due filari.

Oggi la direttrice del Giardino Antonella Ponsillo sta studiando come sostituire il Viale dei Carpini ma bisognerà attendere la disinfezione delle ceppaglie per evitare che quei patogeni possano infettare le nuove piante, mentre un altro viale, quello dei Noce, nell’area di confine tra Pantanello e  Ninfa, è candidato a prendere il posto di quello raso al suolo. “E’ molto raro trovarne di così rigogliosi e lunghi e per questo nell’uso pensiamo che quel viale sostituirà la Cattedrale”.

Qualcuno  ricorderà il colpo d’occhio che si godeva anche di notte, grazie ai concerti del Campus di Musica, all’acustica magica creata dalle foglie dei carpini e alla suggestione delle note in un luogo unico.

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