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l'appello

Il vescovo di Latina: “Usciamo dalla pandemia impegnandoci nel volontariato”

L'Avvento secondo Crociata

LATINA – “Dalla pandemia usciremo, ma dobbiamo capire come ne usciremo. E ne usciremo bene solo se ci impegneremo anche per gli altri, per chi non ce la fa da solo. Spero che questo appello si accolto perché non servirà solo ai destinatari del volontariato, ma innanzitutto alle persone che prestano servizio volontario. E’ un modo eccellente di vivere l’Avvento, di prepararsi a vivere il Natale e per guardare avanti con fiducia”.

Lo ha detto il vescovo Mariano Crociata in un singolare appello che ha chiesto di rilanciare.

“Sono diversi gli ambiti in cui il volontariato può esprimersi – spiega il vescovo – Il primo è quello delle occupazioni ordinarie, di lavoro in famiglia o nei vari settori di impiego. La prima e più alta forma di volontariato è dare qualità al proprio lavoro e alle proprie occupazioni quotidiane. Un secondo ambito è quello dei servizi sociali, la cui vastità è pressoché illimitata, sia in ambito ecclesiale sia in ambito civile. Non c’è bisogno di etichette per prestare aiuto e servizio alla persona: in famiglia, nel vicinato, nel quartiere, nella città. Un terzo ambito di servizio volontario è quello che si dirige ai bisogni relazionali e culturali della persona: il contrasto alle diverse forme di povertà educativa e alle difficoltà scolastiche, specialmente in questa fase di generalizzato disorientamento organizzativo. Ma non va dimenticata la dimensione relazionale e affettiva del bisogno, soprattutto nel caso di persone anziane e sole, per le quali il gesto di portare qualcosa o fare una telefonata assume un grande valore. Il volontariato richiede sempre più competenza e qualificazione”.

Ascolta  

DOVE E COME IMPEGNARSI – 
Volontariato “sociale”: in famiglia, nel vicinato, nel quartiere, in città.
Dove:
• la mensa della Caritas Diocesana a Latina e le altre mense parrocchiali e cittadine a
Cori, Cisterna e Terracina;
• le Caritas Parrocchiali della Diocesi, per la raccolta di alimenti e la distribuzione (anche a domicilio) alle famiglie in difficoltà, e per i contatti con le persone (anziani,
persone sole, in quarantena) a cui offrire supporto (telefonico, compagnia, piccoli
interventi di sostegno).
– Volontariato verso i bisogni culturali: per i bisogni educativi scolastici dei ragazzi.
Dove:
• alcune parrocchie in cui è offerto il servizio del doposcuola;
• alcune associazioni del territorio, che lavorano con i minori in attività di doposcuola e
di contrasto alla povertà educativa.

 

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