LATINA – Curare l’ipertensione resistente in sala operatoria, con un intervento endovascolare. Al Goretti si può, quando stili di vita corretti e terapia farmacologica non riescano ad avere la meglio sulla condizione che è alla base della metà delle morti per infarto.
“E’ bene sapere che una persona su tre è ipertesa, che l’incidenza dell’ipertensione è in crescita ed è la causa maggiore di eventi in ambito cardiovascolare. E’ chiaro quindi che bisogna tenerla sotto controllo – spiega il professor Francesco Versaci direttore della Uoc di Cardiologia ed emodinamica del Goretti di Latina – Naturalmente i primi approcci non sono interventistici, ma sono il controllo del peso, il controllo degli altri fattori di rischio, fare attività fisica e prendere una terapia”. Ma non sempre funziona e così, oltre alla terapia medica, al Goretti si usa la denervazione del sistema simpatico.
“L’intervento si esegue in emodinamica, usando cateteri molto sottili che vengono introdotti attraverso l’arteria femorale: dalla gamba si arriva alle arterie renali, si erogano delle energie di radiofrequenza per interrompere le vie afferenti che mantengono elevati i livelli di pressione. Questo consente di ridurre di molto la pressione nei pazienti e consentire una maggiore efficacia dei farmaci o ridurre i farmaci, dipende dai livelli di partenza”.
Una procedura chirurgica mininvasiva che viene utilizzata da tempo al Goretti considerato oggi uno dei centri che ha sviluppato una esperienza importante: “Sono anni che la utilizziamo e adesso cardiologi di altri ospedali stanno venendo a Latina, o si collegano con noi in remoto, per imparare questa metodica. E’ importante, perché pensiamo che la medicina per crescere abbia bisogno di scambi continui e ci fa piacere che in quest’ottica nostri colleghi, di altri centri, vengano qui ad apprenderla”.
Il professor Versaci