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cammini e percorsi sostenibili

L’Appia Antica è candidata a Patrimonio dell’Unesco. L’annuncio del Ministro Franceschini

La Regina Viarum attraversa 11 comuni pontini

LATINA – L’Appia Antica è candidata a Patrimonio dell’Unesco. La notizia è stata resa nota dal sindaco di Fondi Beniamino Maschietto che ha deciso di divulgare la lettera del Ministero della Cultura. “Notizia straordinaria  – commenta il primo cittadino  – e non può che essere accolta con grande entusiasmo dalla nostra amministrazione. Questo primo passo, del resto, vuol dire che presto un pezzo della nostra meravigliosa città potrebbe diventare patrimonio Mondiale dell’Unesco, sarebbe un risultato straordinario per Fondi e per tutti i comuni attraversati dalla Regina Viarum”.

Nella comunicazione si legge che “il Ministero della Cultura ha avviato l’iter di candidatura viste le ben conservate testimonianze infrastrutturali, archeologiche architettoniche, funerarie e civili della via Appia, distribuite lungo l’intero tracciato e che  rappresentano un patrimonio culturale di eccezionale importanza. “La via Appia  – commenta  il ministro Dario Franceschini commentando la prima candidatura promossa direttamente dal ministero e che vede il coinvolgimento di numerosi uffici centrali e periferici del MiC – è un itinerario da valorizzare e da porre al centro del turismo lento per rafforzare l’offerta di nuovi attrattori come i cammini e i percorsi sostenibili, Il Ministero della Cultura sta inoltre investendo importanti cifre nel restauro e nella valorizzazione di alcune evidenze archeologiche situate lungo il percorso della Via Appia.

IL TRATTO PONTINO – La regina Viarum nel tratto pontino parte da Cisterna (l’antica ad Sponsas) e arriva a Minturno attraversando i territori di Latina, Sezze, Pontinia, Terracina, Monte San Biagio, Fondi, Itri, sfiorando Gaeta, per proseguire a Formia e Minturno (nella foto un tratto di Appia Antica scoperto di recente a Minturno).  Come noto, l’antico asse viario, il primo concepito come “via publica”, fu il prototipo dell’interno sistema viario romano che, con i suoi 120.000 km di lunghezza, costituisce ancora il nerbo dell’articolata viabilità del bacino del Mediterraneo.

74 comuni, 15 parchi, 12 città, 4 regioni, 25 università uniti per tutelare, valorizzare e promuovere il sito “Via Appia. Regina Viarum”, che era già presente nella Lista propositiva italiana. L’obiettivo è ora quello di proporne l’iscrizione come “sito seriale”, tipologia prevista dall’Unesco nelle Linee guida operative della Convenzione per la protezione del Patrimonio culturale e naturale del 1972.

 

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