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A Latina c’era la mafia. Così le motivazioni del gup di Roma sulla condanna dei Di Silvio

Moscardelli, Forte e Cozzolino (Pd): "Si potrebbe riscrivere la storia politica di Latina". Lbc: "Ora necessario un fronte progressista"

LATINA – A Latina c’era la mafia. Le motivazioni della sentenza che condanna a 74 anni di reclusione  i nove imputati di Alba Pontina processati con rito abbreviato e tra questi i tre figli di Armando Lallà Di Silvio riconosce per la prima volta l’aggravante del metodo mafioso. E’ il giudice Annalisa Marzano a mettere nero su bianco che “sin dalla sua costituzione il gruppo criminale dei Ciarelli e Di Silvio era connotato dal carattere mafioso e questa è la storia politica di Latina negli ultimi 20 anni”. 

Forza intimidatrice, omertà o ritorsioni, uso delle armi e l’uso della loro struttura anche per le campagne elettorali, sono i tratti distintivi di questo gruppo organizzato su base territoriale in maniera autonoma, sottolinea il giudice nelle 300 pagine di motivazioni  in cui richiama anche un fatto riferito  al giugno del 2016 quando era in corso a Latina la campagna elettorale per le elezioni amministrative e a “un testimone  viene imposto di votare per un candidato della lista che sosteneva Orlando Tripodi”. Trenta euro promessi per ogni voto raccolto dal gruppo dei Di Silvio.

“Male non fare, paura non avere”, sintetizza in un post su Fb, il diretto interessato, oggi capogruppo della Lega In Regione Lazio, che non era indagato nel processo, ma viene tirato in ballo dal testimone.

IL PD: “GRAVISSIMO SI FACCIA LUCE”: “Si ipotizzavano rapporti tra il clan Ciarelli – Di Silvio e la Lega. Ora il GUP nella sentenza ha acclarato l’esistenza di questi rapporti. Le rivelazioni di due pentiti alla base di possibili contestazioni di reato. Le anticipazioni giornalistiche sono state confermate dalla sentenza ed è un fatto gravissimo. Al clan Ciarelli Di Silvio  è stato contestato il reato di associazione di stampo mafioso. Dopo la sentenza del GUP non può rimanere senza conseguenze il legame con esponenti di primo piano della Lega”, scrivono in un comunicato il segretario provinciale del PD di Latina Claudio Moscardelli, il segretario comunale del PD Alessandro Cozzolino e il capogruppo in Consiglio Comunale Enrico Forte.

“Le Procure indaghino- proseguono- chiediamo venga fatta chiarezza al piu’ presto, soprattutto perche’ il legame con la destra a Latina c’è dall’inizio degli anni ‘90. Ricordiamo Di Silvio saltato per aria con un’auto bomba, ricordiamo l’ascesa di Pasquale Maietta e lo Stato condizionato dal deputato di Fratelli d’Italia e le mani sulla città e sulla squadra di calcio. Il carattere di criminalità organizzata era noto da tempo a Latina grazie all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura e grazie all’attenzione della Commissione Antimafia più volte intervenuta. Il PD è stato protagonista è in prima linea per sconfiggere i clan.

Le elezioni comunali sono state condizionate dal clan Ciarelli Di Silvio da 20 anni. Si potrebbe riscrivere la storia politica di Latina. L’appoggio alle ultime elezioni ad esponenti confluiti nella Lega è solo l’ultimo capitolo. È un’associazione di stampo mafioso e non possiamo far finta di nulla .

LATINA BENE COMUNE – Anche Latina bene Comune interviene dopo la sentenza del Gup di Roma. “Le ultime vicende giudiziarie legate alla presunta compravendita dei voti in favore di candidati della Lega testimoniano come il ‘sistema Latina’ contro cui la città si è pronunciata nel 2016 è ancora operante nel capoluogo.
Sono gli stessi magistrati a scrivere del clan Di Silvio, «capace di esercitare il controllo di tutte le categorie professionali e di governare le competizioni elettorali». Per questo crediamo che sia sempre più importante che nel governo della città e in vista delle elezioni comunali del 2021 sia coinvolto quel fronte progressista, che non si è mai piegato a ricatti e piccoli affari, che nell’Ottobre 2015 è sceso in piazza per gridare la sua indignazione e che nel giugno del 2016 ha votato in maniera compatta per il cambiamento.

È un mondo fatto di professionalità, di passione e di amore verso Latina che deve tornare ad agire insieme per il Bene Comune che, dal momento in cui ci è stata affidata la guida della città, cerchiamo di perseguire con grande attenzione. Un mondo variegato, composto di tante anime a cui guardiamo con attenzione e rispetto, e che in questi giorni sta manifestando grande interesse verso una prospettiva di futuro per la nostra città.

Parte importante di questo mondo è rappresentata anche dal PD, con cui non facciamo mistero di dialogare, che speriamo metta finalmente al servizio della città quel mondo di professionalità, di competenze e di esperienza che crediamo possa davvero essere utile a Latina, sia nell’immediato che in futuro”.

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