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di e con Alessia Micoli

Didattica a distanza, una sfida per tutti, ma adesso certezze sul futuro

"Gli studenti hanno bisogno di risposte se non vogliamo che aumenti in loro lo stato di ansia"

LATINA –  È terminato l’anno scolastico, nonostante le problematiche relative all’emergenza Covid 19, studenti e insegnanti hanno vinto la grande sfida della didattica a distanza e sono riusciti a portare avanti e terminare i programmi ministeriali dell’anno scolastico in corso tramite l’utilizzo di varie piattaforme digitali (zoom, Weschool, Google meets).

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DALLE APP STRATEGIE PER SALTARE L’INTERROGAZIONE – Molteplici le difficoltà riscontrate in questo percorso travagliato apportate dal mondo on- line quale password dimenticate linea non sempre attiva, strategie messe in atto dai ragazzi per simulare la linea online che cessava.
Purtroppo la didattica a distanza non è stata semplice per nessuno e ha portato alla luce molte criticità, quali le differenze di apprendimento di ogni singolo studente, ha creato problemi alle famiglie svantaggiate che non avevano un computer a casa o a quelle numerose che dovevano studiare spazi e pc per ognuno.

IL GAP DIGITALE – Anche per i docenti non è stato affatto semplice affrontare questo nuovo modo di insegnare, basti pensare a coloro che erano ad un passo dalla pensione e hanno dovuto cimentarsi nel mondo digitale o a coloro che hanno rinunciato ad effettuare la live per problemi di gestione familiare, c’ era chi doveva fare lezione con i bimbi piccoli in casa.

POSSIBILI ANSIA E ATTACCHI DI PANICO  – Questo nuovo modo di fare scuola, di esserci ma lontani, ha apportato un nuovo adattamento ma ha creato anche problemi psicologici di ansia e nervosismo generalizzato. Terminata la sfida ora è il momento di rilassarsi per potersi ricaricare per una nuova: la scuola che ripartirà in settembre, che vedrà, sicuramente gli allievi in aula a scaglioni, forse con i banchi con il plexiglas, aule all’aperto e gli studenti avranno la possibilità di sperimentarsi in un nuovo modo di studiare.
Gli studenti hanno bisogno di risposte ma ancora oggi non possiamo fornirle e questo aumenta in loro lo stato di agitazione.

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