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Ninfa, restaurato l’antico granaio del Municipio: ora il giro di visita terminerà lì

Sarà usato come sala espositiva. La prima mostra è dell'Accademia dei Licei

LATINA – Da questo fine settimana ( il 3 e 4 ottobre) nel Giardino di Ninfa i visitatori troveranno una novità. E’ stata infatti restaurata e inaugurata ieri una sala espositiva ricavata nell’antico granaio posto sotto l’edificio del Municipio prima escluso dal giro turistico. E così, la visita, anche individuale e libera come sta  avvenendo in questi mesi con le regole anti-covid, si concluderà passando da questo suggestivo locale, lasciato rustico in linea con la sua funzione originaria, ma tirato a lucido, che si trova lungo il fiume e dove è stata allestita una mostra dell’Accademia dei Lincei.

“Quella di oggi, limitate dalle disposizioni anti covid è una doppia occasione, inaugurare questa importante mostra e contemporaneamente restituire alla fruizione dei visitatori questo locale”, ha sottolineato il presidente della Fondazione Tommaso Agnoni. “Le mostre passano, ma i luoghi creati per la cultura restano e questa è una cosa importantissima”, ha aggiunto il professor Antonio Sgamellotti, docente di chimica e socio della prestigiosa Accademia dei Licei, prima di presentare l’esposizione dal titolo “I colori della prosperità: frutti del vecchio e nuovo mondo”, che ha portato nel Giardino di Ninfa le immagini straordinarie degli elementi naturalistici degli affreschi della Loggia di Amore e Psiche di Raffaello e Giovanni da Udine presenti a Villa Farnesina.

La nuova sala, dopo il recupero della copertura del Municipio che stava soffrendo di infiltrazioni, è stata restaurata con i fondi dell’8×1000 (circa 300mila euro). L’avanzo sarà usato anche per altre opere di recupero delle rovine di Ninfa, già eseguite o da eseguire. I dettagli dalla voce dell’architetta Elisabetta Ricci che ha curato il restauro voluto dalla Fondazione Roffredo Caetani.

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Il presidente Agnoni ha confermato, al termine del suo intervento, che la Fondazione Roffredo Caetani e lo stesso professor Sgamellotti intendono rendere la mostra itinerante mettendo il materiale utilizzato per l’allestimento a disposizione delle scuole del territorio.

 

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