LATINA – Si chiama Nardi Parbat ed è l’opera che l’artista di Latina Fulvio Vignapiano ha dedicato a Daniele Nardi l’alpinista di Sezze scomparso sul Nanga Parbat esattamente il 25 febbraio di due anni fa.
In questi giorni ci sono state varie occasioni per ricordarlo: la guida I Grandi Alpinisti con un volume dedicato a lui e alle sue imprese, ai cinque Ottomila scalati nel corso della sua attivissima vita di sportivo estremo. Il suo nome è anche arrivato su Marte, iscritto in un microchip trasportato dal rover Perseverance chiamato a esplorare il Pianeta Rosso come personale omaggio di Filippo Thiery, amico e metereologo della spedizione sul Nanga Parbat. E ora questa immagine, in cui Daniele Nardi appare avvolto dalla maestosa montagna che ne custodisce ancora adesso il corpo, un mix tra pittura digitale e fotomontaggio.
“Non l’ho mai incontrato di persona – racconta Fulvio Vignapiano – ma solo attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto. La sua storia, come è chiaro però, mi ha molto colpito e non nascondo che spesso mi viene da pensare che si trovi lì. L’immagine è venuta da sé, nel momento in cui mi sono detto che quella montagna tanto agognata ora è divenuta la sua casa. Ovviamente la montagna é il Ñanga Parbat che, inquadrato da questa particolare angolazione, curiosamente, crea una sensazione di “abbraccio”. Mi piace pensare che ora sia lei a prendersi cura di Daniele e di Tom”.
