LATINA – Adescava giovani su una piattaforma social per nuove amicizie poi, dopo i primi incontri, minacciava di rendere pubbliche le loro tendenze sessuali e li ricattava. La Polizia dopo le indagini della squadra Mobile di Latina ha arrestato l’uomo, un albanese di 34 anni, al termine di una delicata attività investigativa coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Latina Marco Giancristofaro, responsabile di estorsione e atti persecutori nei confronti di alcuni minorenni.
L’albanese chiedeva denaro in cambio del silenzio e a cadere nella trappola è stato per primo un sedicenne che poi ha raccontato tutto. “Stiamo investigando per capire se si tratti di un comportamento seriale -spiega il dirigente della squadra Mobile Giuseppe Pontecorvo – Cedendo alle richieste estorsive dell’uomo il ragazzo ha effettuato ripetuti versamenti attraverso un circuito telematico per un totale di 2700 euro somma che si procurava prelevando i soldi dal conto della mamma, ignara dell’intera vicenda. Nel momento in cui la giovane vittima pensava di essersi liberata dall’incubo in cui era piombata, sempre attraverso l’applicazione WhatsApp riceveva nuove, insistenti richieste di denaro. Resosi conto di non avere più scampo e di essere caduto in un vortice irrefrenabile di continue minacce, il minore decideva quindi di rivolgersi alla Polizia di Stato”.
Ma non è tutto. Le indagini svolte dai poliziotti della Squadra Mobile hanno accertato come il cittadino albanese finito nel carcere di Frosinone, agisse utilizzando un’utenza telefonica intestata ad un altro ragazzo, costretto mediante continue minacce ad intestarsi il telefono cellulare in uso al malvivente e a versargli, in più fasi, fino a 10000 Euro. I soldi veniva versati poi su diversi conti del circuito telematico paysafecard, intestati a terzi ma in uso all’arrestato.