GAETA – L’hanno chiamata Wally, è una balena costiera e si nutre di organismi che vivono nel sedimento del fondale marino. E’ mite, probabilmente giovane, come farebbe pensare la sua tenera e allegra confidenza con l’uomo. Stiamo imparando ogni giorno a conoscere qualcosa in più della balena grigia arrivata a Ponza e poi a Gaeta, dopo un lungo viaggio cominciato quasi dal Polo Nord.
“Come sia arrivata qui, non lo sappiamo – spiega il biologo marino di Gaeta Adriano Madonna – ma ha fatto un lungo viaggio e adesso vaga nel nostro mare macinando ogni giorno centinaia di chilometri a grande velocità. E’ una balena che si trova sicuramente in difficoltà e anche se è diventata famosa come una pin-up, non è un giocattolo. Dobbiamo trattarla con rispetto, perché è innocua, e si trova in un ambiente che non è il suo. Non nemmeno se riuscirà ad adattarsi al Mediterraneo”.
C’è anche un altro motivo per cui a Wally si deve il massimo rispetto: se ha smarrito la bussola finendo sulle coste del Lazio dopo aver attraversato due oceani, è a causa dei campi magnetici che interferiscono con il suo radar naturale che va in sinergia con il magnetismo terrestre. “Noi abbondiamo di campi magnetici esterni che turbano questo equilibrio, è come se l’ago della bussola si mettesse a girare e non prendesse mai una direzione e allora questi animali impazziscono, come minimo perdono la rotta e capitano in quel posto del mondo dove il destino li porta e lei è finita nel Mediterraneo”.
UN’EQUIPE PER WALLY – “Con l’aiuto della Guardia Costiera cercheremo di fare di tutto per monitorare periodicamente il suo stato di salute e benessere – aggiunge il biologo marino – Abbiamo composto un’ equipe di studiosi ognuno nel suo settore per questo scopo, e possibilmente per esaminare il suo Dna e verificare se davvero provenga da una popolazione atlantica che dovrebbe esserci stata, in passato, come qualcuno ipotizza. Dato che è una balena molto socievole, ci si immergerà accanto a lei con l’ausilio di un gommone, ci sarà anche bisogno di una catena di informazioni per poter sapere dove si trova. Certo, non è un’ operazione facile, ma non bisogna tentare solo quello che è facile e certamente questa è un’impresa difficile”. Il numero da chiamare per chi la avvistasse è il 1530, solo così gli esperti potranno raggiungerla per visitarla.
L’idea ambiziosa naturalmente è quella di riaccompagnarla a casa: “Come fare, non lo sappiamo, ma ci si sta pensando. Forse rimarrà un sogno nel cassetto. Intanto facciamola stare bene”.