(la foto di Fabio è tratta dal post della mamma Lisa Perrillo)
LATINA – “Per togliersi la vita, mio figlio Fabio ha usato il nitrito di sodio, consegnandoci un dolore immenso. In soli 15 mesi, sono già 3 i giovani che l’hanno impiegata, ma forse ce ne sono altri di cui non sappiamo ancora niente. Invito tutti i genitori che hanno perso un ragazzo/a con quella maledetta sostanza a contattarci”.
Il post pubblicato sulla pagina Facebook di Lisa Perrillo, esprime tutto il coraggio di una mamma di fronte alla storia più dolorosa che possa capitare. Fabio era un bel ragazzo, sensibile, studiava teatro e si era da poco diplomato quando, a dicembre scorso, ha deciso di togliersi la vita in un albergo di Roma ingerendo una sostanza tossica, il nitrito di sodio, appunto, comprata in rete nonostante la sua pericolosità senza alcuna difficoltà. Lo hanno fatto almeno altri due ragazzi come lui.
La Procura della Repubblica di Roma ha ora aperto un’inchiesta mettendo uno vicino all’altro i tre casi analoghi, che hanno riguardato giovani tra i 18 e i 19 anni, che hanno acquistato sul web la sostanza bianca granulosa e solubile, usata largamente anche nell’industria alimentare, ma che, in quantità più elevate, può dare la morte.
“Insieme – scrive la donna nel suo messaggio sulla rete confidando nel potere di moltiplicazione dei social – possiamo avere più forza e trovare il modo di:
1. Inibire la libera vendita del nitrito di sodio
2. Chiudere siti e forum che guidano all’uso della sostanza
3. Elaborare una strategia educativa e legale a difesa dei nostri figli
Per favore condividete e fate condividere questo messaggio ai vostri amici, potremmo salvare uno dei nostri ragazzi/e”.