LATINA – E’ “un viaggio tra le storie di vita di lavoratori e lavoratrici che si ribellano alla schiavitù”, ai padroni. Sono italiani e stranieri, donne e uomini, schiavi anche del bisogno di lavorare. Sono i protagonisti dell’ultimo libro di Marco Omizzolo “che rappresentano – spiega il sociologo e giornalista di Sabaudia che ha fatto del suo mestiere un impegno civile e sociale – un’Italia che non si arrende, nonostante il razzismo, il lavoro forzato, la schiavitù, le mafie e una profonda e strumentale indifferenza che è propedeutica a questo sistema”.
La storia di riscatto di Balbir Singh è una storia di padroni, ma anche di padrini. C’è quella di un 40enne italiano che ha cominciato il suo percorso di liberazione imparando a leggere, perché era analfabeta e la sua prima catena era l’ignoranza. “Seguono le vicende di molti altri braccianti, uomini e donne, migranti e italiani, ribelli per scelta alla schiavitù dei padroni e dei padrini d’Italia”, racconta l’autore oggi di nuovo in libreria con “Per motivi di giustizia” (ed People).
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