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dal 16 aperto il giardino

Ninfa sempre più sostenibile, entra nel vivo il piano di interventi per produrre energia pulita, risparmiare acqua e monitorarla

Il presidente Amodio: "Ninfa si rigenera dall'elemento da cui è nata"

LATINA – Il Giardino di Ninfa diventa sempre più green, nel senso di sostenibile. Mentre il Monumento Naturale sta per riaprire ai visitatori ( prima giornata sabato 16), entra infatti nella fase operativa, il piano di interventi che porterà a una gestione più intelligente della risorsa idrica e al recupero del patrimonio storico, ambientale e culturale a disposizione dei visitatori con l’effetto che nel 2025 ci sarà una nuova Ninfa da visitare.

In premessa va detto che il Giardino Storico, ovvero il percorso classico di visita, non è interessato alle novità illustrate oggi dal Presidente della Fondazione Roffredo Caetani, Massimo Amodio, riassunte nel titolo del  progetto: “Giardino di Ninfa: dalla memoria del passato alla nuova resilienza e sostenibilità”. Le cinquanta guide, durante il percorso, racconteranno anche questo: delle aree fino ad oggi inaccessibili al pubblico poiché escluse dal circuito delle visite, in progress per diventare altra bellezza da scoprire.

Un avvio che segna l’inizio di una nuova fase della storia del Giardino, ma che si inserisce nel quadro di una transizione che sembra del tutto naturale per l’area che lo ospita. Fin dall’antichità, infatti, negli stessi luoghi in cui dal 1920 Gelasio Caetani prima immaginò e poi diede alla luce il Giardino per come lo conosciamo oggi, si produce energia da fonti rinnovabili”, dice Amodio.

 

Ma andiamo con ordine.

DA MULINO A CENTRALE IDROELETTRICAIl primo cantiere riguarda le aree dell’antica centrale idroelettrica e quella del mulino medievale presente sulla diga, saranno al centro degli interventi finanziati grazie a un investimento della Fondazione Roffredo Caetani Onlus a cui si sono aggiunti i contributi destinati ai “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” riconosciuti dal Ministero della Cultura e previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Per un ammontare complessivo di circa 2,2 Milioni di Euro. “Qui nascerà anche una vera e propria control room collegata ad un sistema di sensori per il monitoraggio qualitativo e quantitativo delle acque del lago e del fiume, unitamente all’implementazione di modelli predittivi, al fine di ottimizzare la gestione della risorsa idrica e cogliere tempestivamente eventuali alterazioni nella sua qualità centrale di un sistema di produzione dell’energia monitoraggio delle acque”.

L’HORTUS, GIARDINO RINASCIMENTALE – Accanto al tema dell’efficientamento energetico e della riduzione dell’impatto ambientale, in coerenza con i dettami dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il progetto prevede inoltre una serie di interventi in una terza area del Giardino, quella dell’Hortus Conclusus. Considerato il “giardino nel Giardino”, è un’area rinascimentale riconducibile all’archetipo del giardino segreto, arricchito da fontane, vasche, ninfei e da un agrumeto. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di irrigazione avanzato all’interno dell’area dell’Hortus Conclusus, con sensori (tarati su specifiche idroesigenze dei diversi gruppi di piante presenti nell’area) in grado di rilevare il grado di umidità del terreno e di inviare segnalazioni per l’ottimizzazione della risorsa idrica.

“Qui si procederà  – spiega il presidente Amodio –  a una serie di interventi di manutenzione della componente botanica e paesaggistica, oltre che al restauro conservativo delle sue componenti storiche e architettoniche. Misure che rispondono anche queste alla volontà di valorizzare il patrimonio di bellezza, storico e culturale del Giardino di Ninfa da offrire alla meraviglia dei visitatori. Al termine degli interventi, infatti, tutte le aree interessate dai cantieri, ciascuna secondo la propria specificità e le proprie caratteristiche, saranno visitabili.

NINFA SI RIGENERE SULLA VIA DELL’ACQUA – “Un progetto – conclude Amodio – che riveste una importanza straordinaria per il futuro del Giardino di Ninfa e che è in linea con l’impegno della famiglia Caetani e della Fondazione per la salvaguardia e la tutela del Monumento Naturale. Fondamentale, inoltre, la parte di comunicazione che, grazie ai fondi Pnrr – Mic nell’ambito del programma Next Generation Eu, ci porterà a ribadire ai nostri visitatori, alle scuole e dunque alle nuove generazioni, l’importanza della valorizzazione e della conservazione del patrimonio storico e ambientale. Patrimonio che non è scontato ed eterno e che oggi stiamo difendendo dal trascorrere del tempo proiettando la sua storia nel futuro. Con i tecnici che stanno lavorando al progetto – conclude il presidente Amodio – abbiamo spesso riflettuto sul fatto che Ninfa si sta così rigenerando sulla via dell’acqua perché nasce da questo elemento e perché questo elemento ha caratterizzato fortemente tutta la sua storia: un luogo dove si produce energia da fonte rinnovabile da ormai mille anni che è, da sempre, un esempio straordinario di sostenibilità ambientale. E’ proprio per questi evidenti motivi che questo progetto è nello spirito della famiglia Caetani”.

Informazioni aggiornate sull’attività del progetto Pnrr presso il Giardino di Ninfa sono sempre disponibili sui canali social della Fondazione Roffredo Caetani e del Giardino di Ninfa e sul sito www.frcaetani.it nella sezione dedicata.

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