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Medici e infermieri candidati al Nobel per La Pace, Piccaro: “Ci ripaga dei sacrifici”

La presidente dell'OPI Latina commenta con commozione la decisione arrivata da Oslo

LATINA – “Questa candidatura al Nobel per la Pace 2021 ci ripaga dei tanti sacrifici fatti lavorando in trincea, contro il virus. Sono certa che oggi, ogni operatore sanitario affronterà la giornata con il cuore gonfio di orgoglio e con una motivazione ancora maggiore a superare le difficoltà che purtroppo ogni giorno si incontrano. Oggi siamo noi a dire grazie al mondo”.

Nancy Piccaro, presidente dell’Opi Latina, l’Ordine delle Professioni infermieristiche, commenta con commozione la grande notizia arrivata da Oslo. La candidatura era stata chiesta dalla Fondazione Gorbachev perché “il personale sanitario italiano è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, in cui ha fatto ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra lottando in trincea per salvare vite e, non di rado, perdendo la propria».

“Più grande è il dolore e più forte è il nostro impegno”, assicura la Piccaro ricordando che, se è vero che le  professioni sanitarie si avvalgono di competenze tecnico- scientifiche, accanto a queste non bisogna mai far mancare  “empatia, capacità di ascolto e di conforto, che fanno a loro modo parte del processo di cura e guarigione. A maggior ragione in questo periodo in cui le persone negli ospedali si ritrovano da sole, sia se affette da covid, sia se affette da altre patologie”.

“Gli episodi che rappresentano il sacrificio che è stato riconosciuto con questa candidatura sono moltissimi, non sarebbe giusto ricordarne soltanto uno. Tanti di noi hanno anche perso la vita – conclude Nancy Piccaro  – E sappiamo bene che, a volte, anche un piccolo gesto diventa importante ed esemplificativo, perché la persona a cui è rivolto lo conserverà come ricordo per tutta la vita”.

Abbiamo scelto comunque di  accompagnare questo articolo con una foto-simbolo scattata al Dono Svizzero di Formia che ritrae un’infermiera seduta sul letto di un paziente che ha sentito piangere dietro il casco Cpap che lo aiuta a respirare. Un momento immortalato dal vicino di letto e condiviso sui social. Uno dei tantissimi che vale la pena di ricordare (foto in home page).

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